La Nuova Sardegna

Sassari «Costruire insieme una società a misura di persona con demenza» è la finalità che l’associazione Alzheimer Sassari propone alle istituzioni per sostenere le famiglie e malati con patologie dementigene. Il problema è sociale: solo in Sardegna sono stati diagnosticati circa 20mila malati di cui almeno due terzi di Alzheimer e la rimanenza di questi ricade su altre patologie, tra cui il parkinson. «La Regione – spiega il presidente Gianfranco Favini – è deficitaria di interventi socialmente utili alle famiglie con malati di demenza: il numero delle Unità Valutative Alzheimer (Uva), in tutto il territorio, è insufficiente e i pochi medici specialisti presenti non riescono a effettuare un numero adeguato di diagnosi precoci. A Sassari sono presenti solo due Uva, assolutamente insufficienti. Scarseggiano le Rsa prevalentemente, gestite da aziende private che offrono pochi posti per la residenza dei malati e non risolvono la domanda di servizi da parte delle famiglie. In diverse località della Sardegna operano case di riposo gestite da Comuni o società private la cui finalità non può essere certamente di carattere sanitario, ma semplicemente di ospitalità alla persona. Mancano del tutto i centri diurni per ospitare i malati tutto il giorno e far si che le famiglie vengano sostenute nell’arco della giornata».

Nei locali del San Camillo, l’associazione fin dal 2004 è voluta intervenire con il primo centro di ascolto in aiuto alle famiglie. Nel 2013 il “Centro di Riattivazione per Malati Alzheimer”, operativo nei locali dell’assessorato regionale, ospitando 18 malati per tre mattine alla settimana seguiti da professionisti. Le attività dell’associazione sono state sempre finanziate da Fondazione di Sardegna e privati.