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Meno sardi e più immigrati: tutti i numeri dell’isola (spopolata) nel rapporto Mete 2024

Meno sardi e più immigrati: tutti i numeri dell’isola (spopolata) nel rapporto Mete 2024

Lo scenario a tinte fosche: i giovani scappano e le città si svuotano

28 settembre 2024
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Sassari La Sardegna continua a perdere residenti, soprattutto giovanissimi e giovani, quelli che oggi e domani dovranno costituire la popolazione attiva dell’isola. Giovani che spesso abbandonano la Sardegna già durante gli anni di università e che non ritornano o che, dopo aver concluso il proprio percorso di formazione, lasciano l’isola per trovare un futuro migliore nella penisola o all’estero, come raccontano in maniera impietosa i dati.

È soltanto uno dei tanti aspetti che emerge dal rapporto di ricerca Mete 2024, curato dal Comitato Regionale Emigrazione - Immigrazione (Crei Acli), che analizza, con diversi approfondimenti, il fenomeno migratorio in Sardegna e la situazione demografica e socio-economica che vi si accompagnano.

Le previsioni indicano una situazione grave, con uno squilibrio crescente che vede aumentare la quota di popolazione over 65 con tutto il suo peso sul sistema pubblico. Un peso che, però, risulta inferiore rispetto alle altre aree del territorio nazionale, ad indicare una futura perdita netta di popolazione in Sardegna. Un solo dato, in questa edizione, sembra lasciare una speranza: nell’isola aumentano gli stranieri.

Le analisi previsionali fornite dall’Istat mostrano come, nel giro di pochi decenni, la Sardegna rischia di sperimentare una situazione di forte squilibrio demografico, con una bassissima percentuale di persone in età giovanile, un calo sostanziale delle persone in età lavorativa, a fronte di un aumento della quota di anziani ultrasessantacinquenni. L’analisi per classi d’età e l’analisi delle previsioni demografiche a livello comunale elaborate dall’istituto di statistica rappresenta uno dei principali dati di novità dell’edizione Mete 2024.

Di grande interesse sono le analisi legate al confronto tra andamento demografico e redditi, effettuato a livello comunale, nelle province attuali e in quelle previste dalla riforma attualmente in discussione e nelle regioni storiche. Questi dati continuano a mostrare come andamento demografico e redditi non siano strettamente legati o correlati e continua a emergere l’importanza della presenza di attrattori di diversa natura come catalizzatori di percettori di reddito.

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