La Nuova Sardegna

Buona sanità

Dopo 30 anni l’abbraccio tra il medico Luigi Arru e il paziente guarito dalla leucemia

di Serena Lullia

	Luigi Arru con il suo ex paziente 
Luigi Arru con il suo ex paziente 

Il post social dell’ematologo dell’ospedale San Francesco di Nuoro ed ex assessore alla Sanità

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Nuoro Era solo un adolescente quando, trent’anni fa, ricevette la diagnosi di leucemia acuta. Oggi è un uomo alto quasi due metri, forte e in salute. L’incontro inaspettato tra lui e Luigi Arru, ex assessore regionale alla Sanità e medico ematologo al San Francesco di Nuoro che contribuì a salvargli la vita, è avvenuto in un ristorante di Desulo, in una tranquilla domenica autunnale.

Una bella storia di buona sanità. Che il medico ha voluto raccontare sui social. Non certo per vanità, ma per ricordare che, dietro ogni paziente, c’è una persona che può ritornare a vivere, a sorridere, a scalare le montagne della vita. Una iniezione di speranza e motivazione per gli uomini e le donne in camice bianco spesso sotto attacco. E per non dimenticare che anche la sanità pubblica offre esempi di grande professionalità.

Dopo aver concluso un estenuante turno notturno, Arru riceve una telefonata da un amico che lo invita a fare una gita fuori porta.  La scelta ricade su un ristorante a Desulo. «Un posto bellissimo, un bel locale, tutti i posti occupati – racconta sui social Arru -. La maggior parte dei posti è occupata da motociclisti, per lo più stranieri. Ad un certo punto entra un ragazzo alto quasi 2 metri. Mi guarda, lo fisso. Lo sguardo è lo stesso di un adolescente che circa 30 anni fa ricoverammo nel neonato reparto di Ematologia di Nuoro. Un gruppo di giovani ematologi guidati da Attilio Gabbas, prese in carico questo adolescente, che arrivava da Sassari, accompagnato da due straordinari genitori. Al ragazzo facemmo la diagnosi di una forma di leucemia acuta».

Dopo un percorso di cure intensive, seguendo i protocolli di terapia, Arru racconta come il risultato sia stata la remissione completa della leucemia e poi la guarigione. «Una bella storia – commenta Arru -, una iniezione di motivazione in un momento di difficoltà, una bella testimonianza per difendere il nostro Sistema Sanitario Pubblico con determinazione».

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