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Medicina senza numero chiuso, i dubbi del rettore di Cagliari Francesco Mola: «Non abbiamo abbastanza aule né docenti»

Medicina senza numero chiuso, i dubbi del rettore di Cagliari Francesco Mola: «Non abbiamo abbastanza aule né docenti»

Il magnifico: «Il parlamento è sovrano ma ci sono aspetti organizzativi da valutare»

16 ottobre 2024
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Cagliari «Non abbiamo aule e docenti necessari per affrontare l’eliminazione del numero chiuso nei corsi di medicina», questa una delle principali preoccupazioni del rettore di Cagliari. «Sono innamorato della nostra Costituzione – assicura all’Adnkronos Francesco Mola –. Esiste il Parlamento con una maggioranza e un’opposizione che noi votiamo ed è corretto che le scelte e le valutazioni vengano fatte a quei livelli. Però ci sono da valutare alcuni aspetti organizzativi».

Il massimo esponente dell'ateneo cagliaritano non entra nel merito della decisione politica, ma si sofferma sugli aspetti pratici. «Il faro generale è che noi vogliamo che per la sanità ci sia sempre il massimo della qualità e facciamo di tutto perché le risorse investite servano a dare risposta ai cittadini: il risultato finale è la salute dei cittadini, dei contribuenti. La mia preoccupazione è di tipo organizzativo e ci sarà da fare un ragionamento col Ministero –  spiega all’Adnkronos il rettore di Cagliari –. Non abbiamo aule sufficienti in quasi tutti gli atenei e lo stesso vale per i docenti perché bisogna mantenere il rapporto numerico docente-studente. Anche se si parla del primo anno del corso di studi in prospettiva noi ragioniamo su posti letto e tirocini: son tutti parametri che teniamo in considerazione già dal principio».

La prospettiva di un semestre aperto a tutte le matricole può avere degli effetti collaterali, secondo il rettore UniCa. «Non dobbiamo creare abbandono universitario. Si eviti di portare gli studenti fuori corso: chi non esce vincente dopo questi sei mesi, come lo accetta? – si chiede Francesco Mola –. Sarà disponibile a proseguire gli studi in altri settori? Molti potrebbero rinunciare a iscriversi in facoltà lontane da Medicina». Il rettore di Cagliari fa presente un altro aspetto, di natura economica. «Qualsiasi riforma ha bisogno di risorse, altrimenti si generano mostri – conclude Mola –. Sulla medicina il nostro Paese deve fare un ragionamento specifico: la salute dei cittadini è una questione che riguarda tutti. Domani la Crui valuterà e deciderà se intervenire in questa fase. Di certo non bisogna nascondersi, ma guardare in faccia la realtà».

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