La Nuova Sardegna

Fenomeni naturali estremi

Le devastazioni in Spagna e il drammatico ricordo del Ciclone Cleopatra, morti e distruzione: in poche ore le precipitazioni di un anno

di Federico Spano
Le devastazioni in Spagna e il drammatico ricordo del Ciclone Cleopatra, morti e distruzione: in poche ore le precipitazioni di un anno

In Sardegna in 12 si accumularono 450 mm di pioggia, in Spagna in alcune zone si è arrivati a 300 mm in poche ore

30 ottobre 2024
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Sassari La tragedia delle ultime ore in Spagna, riporta alla mente i drammatici fatti del novembre 2013, quando la Sardegna fu devastata dal Ciclone Cleopatra, un evento di drammatiche proporzioni causato da piogge eccezionali che colpirono l'isola e provocarono morte e devastazione. Il ciclone si abbatté principalmente sulle città di Olbia, Arzachena, BittiTorpè e Uras, ma anche in numerosi altri centro, causando 18 vittime e danni gravissimi alle infrastrutture e alle abitazioni. In appena 12 ore si accumularono fino a 450 mm di pioggia, una quantità tipicamente distribuita su più mesi, rendendo quasi impossibile la gestione delle acque alluvionali. La situazione divenne rapidamente critica, con strade trasformate in fiumi in piena e molte abitazioni sommerse, costringendo migliaia di persone all’evacuazione forzata per sfuggire alla furia dell’acqua. Estremamente intensi anche i fenomeni domenica scorsa, 27 ottobre, che hanno interessato diversi comuni del Sud Sardegna, ma anche Uras, che era già stata teatro dell’alluvione del 2013. Il bilancio dell’ultima alluvione in Sardegna è di una persona scomparsa (sono ancora in corso le ricerche di Davide Manca), diversi fiumi esondati e precipitazioni straordinarie, punte di quasi 300 mm di pioggia a Vallermosa.

La zona di Valencia, in Spagna, è stata colpita nelle ultime ore da una catastrofe naturale simile, associata al fenomeno atmosferico noto come Dana (Depresión Aislada en Niveles Altos), che comporta un accumulo d'aria fredda isolata dall’atmosfera generale, capace di generare intense precipitazioni, specie nelle stagioni più calde. In questo evento, piogge torrenziali hanno riversato in sole 24 ore un quantitativo d'acqua pari alla media mensile, con picchi oltre 300 mm in alcune aree, come segnalato dal Centro di Coordinamento delle Emergenze spagnolo. Le vittime accertate a Valencia superano le 60 persone, tra cui alcuni bambini, e le operazioni di soccorso sono state massicciamente supportate da più di 1.000 militari mobilitati per ripristinare ordine e sicurezza nelle zone colpite.

Le devastazioni in Spagna e la catastrofe del Ciclone Cleopatra evidenziano la vulnerabilità delle regioni mediterranee a episodi di precipitazioni estreme, amplificati dai cambiamenti climatici che, come indicano alcuni studi meteorologici, hanno aumentato la probabilità di questi eventi intensi fino al 50% nelle aree calde, incrementando la quantità di umidità e di energia nelle masse d'aria che alimentano le tempeste. La tragedia di Valencia, se confrontata con quella del Ciclone Cleopatra e dell’alluvione di domenica scorsa in Sardegna, mostra uno scenario di disastri naturali in cui la rapidità e l'intensità delle piogge sovrastano la capacità di drenaggio del suolo e delle infrastrutture.

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