Luisa Manfredi, il ricordo a 21 anni dall’omicidio a Lula
Sulle pagine della Nuova il saluto di "sos cumpanzos" alla 14 enne figlia di Matteo Boe
Lula É il 25 novembre 2003, è sera. Luisa Manfredi, quattordici anni, si affaccia al balcone di casa, a Lula: un’esplosione. Una fucilata la colpisce mortalmente. Sua mamma quando rientra trova la figlia riversa, inutile il trasporto all’ospedale. Il cuore della ragazzina smette di battere il giorno dopo. Chi era Luisa Manfredi? Era uno dei tre figli di Matteo Boe, uno dei principali esponenti del banditismo sardo, e di Laura Manfredi.
L’ assassino di Luisa è ancora sconosciuto, quel delitto è rimasto senza colpevoli. Le piste seguite dagli inquirenti, quella passionale legata a un ragazzino respinto, e quella politica legata ai cosiddetti "veleni di Lula" non hanno portato a niente.
E la posizione dell’unica persona indagata è stata definitivamente archiviata nel 2009. La salma di Luisa riposa nel cimitero di Castelvetro, in provincia di Modena, paese d’origine di Laura Manfredi dove la donna si è trasferita alcuni anni dopo la morte della figlia. Matteo Boe invece è tornato in liberta nel giugno 2017 dopo 25 anni trascorsi in carcere e attualmente vive a Lula.
Ogni anno sulla Nuova Sardegna appare un necrologio con il viso di Luisa, e il ricordo commosso di "Sos cumpanzos".