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Bonus Sanità per pagare le cure dal privato: ecco come funziona e chi ne ha diritto


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L'assessora Desirè Manca durante la conferenza stampa (foto Mario Rosas)

Di fronte a liste d’attesa lunghissime la Regione stanzia 10 milioni di euro per consentire ai cittadini di accedere alle prestazioni

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Cagliari La giunta regionale ha stanziato 10 milioni di euro per consentire le cure ai sardi che hanno un Isee inferiore ai 10mila euro l'anno e che non possono permettersi l'accesso alla sanità privata.

Su proposta dell'assessora al Lavoro Desirè Manca, la giunta ha varato una delibera che, usando anche fondi europei, consente a chi ha un reddito sotto una certa soglia di ricevere la somma necessaria per pagare l’esame o la visita.

Chi deve effettuare un check-up, visto che le liste d'attesa sono infinite, ha solo due possibilità: o aspetta oppure si rivolge, pagando centinaia di euro al privato. L’amministrazione regionale guidata da Alessandra Todde ha deciso che l'utente che ha bisogno della prestazione possa rivolgersi a un privato convenzionato, obbligato a chiedere per la prestazione non in convezione Asl quanto da tariffario regionale.

Il costo della visita o della prestazoine diagnostica sarà a carico della Regione, sempre che il paziente abbia un Isee sotto i 10mila euro. Il buono sanitario sarà attivato appena Aspal farà l'avviso pubblico per i privati che vorranno aderire.

Per adesso l'iniziativa è sperimentale. Non vi sono difficoltà nella disponibilità di fondi, è credibile che la misura inizia ad essere operativa a metà gennaio. .«Cerchiamo di dare una risposta non solo a un problema sanitario - ha detto l'assessora  Desirè Manca - ma a una necessità di salute per le persone che si trovano con redditi oggi troppo vicini alla soglia di povertà». 

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