Tragedia a Quartu, Enpa: «Chiediamo al ministro Piantedosi di fermare la caccia»
L’ente animalista interviene dopo la morte dei due giovani: «A rischio la vita dei cacciatori e quella di escursionisti e tantissime persone che non hanno nulla a che fare»
Cagliari «La vita delle persone, così come quella degli animali, viene prima degli interessi delle lobby. Chiediamo ancora una volta al ministro dell’Interno di fermare questo far west, la situazione è ormai fuori controllo»: così, dopo la morte dei due giovani cacciatori in Sardegna, Enpa, l’ente nazionale per la protezione degli animali, esprime il proprio cordoglio e chiede al ministro Matteo Piantedosi la sospensione della stagione venatoria 2024-2025, ribadendo nuovamente come la caccia sia diventata sempre più un problema di sicurezza pubblica.
«A rischio non è soltanto la vita dei cacciatori, ma anche quella di tantissime persone che con la caccia non hanno nulla a che fare. Escursionisti freddati nei boschi ma anche persone raggiunte nelle loro stesse abitazioni da proiettili vaganti. Continuare a non fare nulla equivale a rendersi complici, anzitutto moralmente, di questa mattanza».
Le morti di caccia non sono né accidentali né casuali, sottolinea l’Enpa: «Se Governo e maggioranza avessero davvero a cuore la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, si adopererebbero per risolvere questa emergenza. Invece, come dimostrano i numerosi provvedimenti approvati in questi due anni con decreti e emendamenti a leggi del tutto estranee alla materia appoggiano le richieste più estreme dei cacciatori e degli armieri, al punto che L'Unione Europea ha aperto ripetute procedure contro il nostro Paese. Oggi – conclude Enpa – in Italia è in atto una vera deriva venatoria, avallata per compiacere le lobby degli armieri e guadagnare il consenso elettorale di poche centinaia di migliaia di doppiette».