Bollette del gas: in Sardegna spesa media di 1.080 euro
Francesca Andreolli (Ecco): «Lo scenario migliore è con le fonti rinnovabili»
Sassari La palla passa agli esperti. «Sì, la Sardegna si trova in linea con gli aumenti del resto d’Italia», dichiara Francesca Andreolli, ricercatrice senior di Ecco, il think tank del cambiamento climatico nazionale.
Dopo la panoramica che attraversa lo stivale da nord a sud, Andreolli punta sull’isola e calcola: «Con le temperature di Cagliari, in un appartamento di 70 metri quadri tra novembre e marzo si spendono 1.080 euro, mentre nel biennio della crisi una famiglia spendeva alle stesse condizioni 710 euro». La crisi si riferisce in particolare al periodo in cui è scoppiato il conflitto russo-ucraino che ha ostacolato i rifornimenti di gas in Europa. Sembrava l’inverno più salato in bolletta, e invece lo studio su questo periodo finale del 2024 e i primi mesi del 2025 dice che sarà la stagione più costosa.
I perché? Secondo Andreolli da ricercare anche «nell’assenza ai sostegni alle bollette. Non solo l’Iva al 5% invece che al 22% (era stata ridotta nel 2022 per crisi economica e sanitaria, a gennaio 2024 è tornata ordinaria, ndr), ma anche gli oneri generali di sistema che nel biennio passato non solo erano azzerati ma addirittura negativi». A essere stati azzerati, i bonus sulle bollette del gas. «Possiamo discutere sulla bontà degli aiuti, distribuiti forse senza troppe distinzioni, nati per dare una risposta immediata alla situazione d’emergenza», però concessi in maniera generosa. E ora si pagano i conti.
Ma l’Italia non è un caso isolato: «No infatti, molti media hanno confrontato la situazione italiana con quella tedesca», un megawatt in più, un megawatt in meno, la spesa per le famiglie è molto simile. Alta. Senza entrare in troppi tecnicismi, Andreolli amplia il ragionamento da addetta ai lavori: «A determinare i prezzi energetici è proprio il gas, la nostra ultima fonte.
I costi sarebbero molto più bassi passando se i costi di riferimento fossero quelli delle rinnovabili». Uno scenario lontano? «Non è lontanissimo se ci convinciamo a fare questo passo». “Ecco” è infatti un centro di ricerca indipendente e senza fini di lucro dedicato alla transizione energetica e al cambiamento climatico con una vocazione nazionale, europea e globale. Mette a disposizione le proprie competenze per ricercare soluzioni trasformative per il clima nell’interesse pubblico. Queste soluzioni sono supportate da analisi basate sui fatti e sulla scienza e da strategie di implementazione.