La Nuova Sardegna

Negozi aperti nei festivi

La Chiesa non ha dubbi: «Osserviamo le leggi naturali, il riposo è fatto per l’uomo»

di Mario Girau
La Chiesa non ha dubbi: «Osserviamo le leggi naturali, il riposo è fatto per l’uomo»

Franco Rana (frate): «Il dio denaro ha sostituito il vero Dio»

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Cagliari Il problema - domenica sì-domenica no - è dibattuto da decenni in Sardegna e adesso ritorna prepotentemente di attualità. La Chiesa, da parte sua, non ha poteri per intervenire, ma preti e frati continuano a ripetere: “non è l’uomo fatto per la domenica, ma la domenica è fatta per l’uomo”.

«Più che una legge divina - dice Franco Rana, missionario vincenziano originario di Bitti -lo impone la legge naturale: l’uomo ha bisogno di un tempo libero per il riposo, la famiglia, coltivare gli hobby, staccare la spina dagli impegni quotidiani, il lavoro prima di tutto. Lo stesso Gesù aveva violato la sacralità del sabato ebraico per rispettare i diritti essenziali, come quello alla salute. Ma in tutti gli altri casi la legge mosaica del settimo giorno di riposo obbligatorio doveva essere applicata: l’uomo ha naturalmente bisogno del suo tempo per la sua crescita culturale e sociale. Il fatto è che il dio denaro ha preso il posto del vero Dio».

Monsignor Nico Massa, parroco della chiesa di San Nicolò (Guspini): «Centri commerciali aperti domenica e anche festività solenni come Pasqua, Natale, Capodanno: sembra un voler acchiappare la gente in ogni momento della giornata e della settimana. Senza pensare che queste aperture ricadono e condizionano la qualità della vita dei lavoratori di market e centri commerciali, ai quali viene impedito una normale esistenza tra gli affetti familiari. La cultura neoliberista applicata al commercio nel segno del consumismo».

Don Antonio Mura, delegato della pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Iglesias, ha quasi trasferito la sua chiesa da Portoscuso davanti ai cancelli della Portovesme srl per stare insieme a centinaia di tute blu a rischio licenziamento e cassa integrazione.

«Il commercio ha le sue regole, ma anche i cittadini, soprattutto cristiani, conoscono il significato della festa, del tempo da dedicare al riposo, all’incontro con Cristo, a curare gli affetti familiari. La domenica - dice don Mura - è il giorno del Signore. Bisogna mettere in atto comportamenti conseguenti».

Don Alessandro Fadda, parroco della chiesa san Ponziano (Olbia): «La chiusura domenicale è un atto di rispetto verso i lavoratori. Per loro la santificazione della festa, e non solo in senso cristiano, è diventata impossibile. Fermiamo tutto un giorno la settimana almeno per far respirare l’ambiente: Il centro commerciale - dice il sacerdote salesiano - è diventato un rifugio. Siamo malati di consumismo esasperante, una sana chiusura di questi centri commerciali ci fa uscire dalla routine quotidiana del chiassoso incontro al supermercato che non concede nulla al confronto e al dialogo».

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