A Pozzomaggiore in un anno si spendono 13,6 milioni di euro per il gioco d’azzardo. Il sindaco: «Impossibile»
Dati impressionanti da Castelsardo: 4mila euro all’anno a testa
Sassari Pozzomaggiore capitale sarda del gioco d’azzardo online? A guardare i numeri impressionanti del report di Federconsumatori, Fondazione Isscon e Cgil sembrerebbe proprio di sì. Eppure il sindaco Mariano Soro ha parecchi dubbi: «Insomma, posso capire che il gioco d’azzardo online sia un fenomeno più nascosto rispetto a quello di chi gioca alle slot machine, perché avviene dentro le case. Ma posso assicurarle che è impossibile che a Pozzomaggiore ci sia un giro d’affari legato alle scommesse online come quello che emerge dai dati di quel rapporto».
Stando alla classifica, il piccolo centro del Meilogu, poco più di 2mila abitanti, famoso per le “ardie” dedicate a San Costantino, sarebbe il decimo centro in Italia, fra i Comuni con meno di 10mila abitanti, per la spesa pro capite nel gioco d’azzardo online: 8.289 euro ogni anno per ogni singolo abitante di Pozzomaggiore, compresi lattanti e centenari. I dati si riferiscono al 2023, ma nel 2022 non andava molto meglio, con una raccolta pro capite di 6.124. Numeri impressionanti, dato che la media – per i piccoli comuni dell’isola – è di poco più di 1.200 euro. E che il secondo Comune sardo che si incontra nella classifica, anch’esso in provincia di Sassari, è Castelsardo, con un dato che vale la metà: 4.357 euro per ogni castellanese all’anno, in calo di circa 400 euro rispetto al 2022.
Impressionanti anche i valori assoluti: nel 2023 gli abitanti di Pozzomaggiore hanno giocato 13,6 milioni di euro: «Ma sono cifre che non potremmo mai permetterci di spendere!» protesta Soro. E in effetti, spunta fuori un altro elemento: la percentuale di vittorie è pazzesca, del 95 per cento: vuol dire che 13 milioni rientrano nelle tasche dei giocatori.
A Castelsardo in un anno sono stati invece giocati 18 milioni di euro, con una percentuale di vincite pari al 94%. Dove finiscono tutti quei soldi? Mariano Soro, a questo proposito, è molto chiaro: «Ho il polso della situazione rispetto a quanto accade nel mio paese, se questi numeri fossero reali, me ne renderei conto. E se ne renderebbero conto tutti i nostri concittadini che mi hanno contattato allibiti non appena hanno saputo del report. Certamente anche qui c’è chi gioca d’azzardo e il Comune non sottovaluta la questione. A cominciare dalla prevenzione nelle scuole, dove gli psicologi parlano con i bambini per scoprire se ci sono problemi di questo tipo».
D’altra parte, la chiave di lettura del problema cambia nel momento in cui ci si accorge che, attraverso programmi che alterano l’indirizzo IP, è possibile per chiunque – anche se in realtà accede al web dall’altra parte del mondo – figurare come connesso da Pozzomaggiore. Senza trascurare un altro allarme lanciato dagli studiosi che hanno lavorato al report: il gioco d’azzardo online è un modo pratico, sicuro e veloce per riciclare denaro sporco o evaso.