La Cantina Pala ora parla toscano: «Radici sarde, ambizione globale»
La storica azienda vitivinicola di Serdiana viene acquistata da Lia Tolaini
Cagliari Tre mesi fa la svolta storica della Cantina Pala di Serdiana. La famiglia Pala, che aveva dato vita all’azienda nel 1950, ha ceduto tutto a Lia Tolaini, proprietaria dell’omonima cantina in provincia di Siena, nella zona di denominazione del Chianti Classico. Un evento storico per una delle aziende vitivinicole più conosciute in Sardegna con una lunga storia fondata su due elementi: valorizzazione dei vitigni autoctoni e crescita del numero di etichette da proporre alla clientela. Su questa linea si muove la nuova proprietaria, Lia Tolaini che oltre alla cantina toscana ha sviluppato una profonda conoscenza del mondo vitivinicolo con il suo lavoro di esportazione delle bottiglie italiane nel mercato mondiale con la società Banville Wine Merchants che presiede. Lia Tolaini viaggia tra Toscana, Sardegna, New York in cui ha uno dei suoi uffici principali e Winnipeg nello Stato canadese del Manitoba, dove è nata da padre italiano emigrato in Nord America per cercare fortuna. «Ho conosciuto circa vent’anni fa la qualità dei prodotti della Cantina Pala grazie al mio lavoro di export. E mi sono innamorata di questo vino e della Sardegna - racconta l’imprenditrice -. Per questo ho iniziato a corteggiare Mario Pala, il proprietario che ha saputo far crescere tantissimo la sua azienda, per cercare di acquistare la Cantina. Una trattativa che è durata dieci anni. Alla fine il sì di Mario Pala è arrivato e io sono davvero molto felice di questa acquisizione».
La prima mossa di Lia Tolaini insieme ai suoi tre figli Alessandro, Matteo e Alicia coinvolti nel progetto, è stata quella di confermare in blocco tutto lo staff della cantina, a cominciare dal direttore commerciale Fabio Angius che ha assunto il ruolo di amministratore delegato. Si è messa subito al lavoro per progettare il futuro senza stravolgimenti. In primo luogo si vuole conservare il carattere familiare di Pala e valorizzare le varietà autoctone. Dando subito una prova: la prima nuova etichetta in uscita dalla Cantina è un Nuragus in purezza, che verrà presentato ufficialmente al Vinitaly con il nome di Perlia. «Insieme ai classici Vermentino e Cannonau, uve come Nuragus, Monica e Bovale, incarnano la diversità del terroir sardo - sottolinea l’imprenditrice italo-canadese -, che spazia dalle colline calcaree ai suoli vulcanici e ogni vino riflette il paesaggio da cui nasce: il mare e il vento, la pietra e il sole, si trasformano in sapori e profumi che non si potrebbero mai replicare altrove. Nella mia visione c'è la conservazione di un patrimonio di conoscenze, segreto della bontà dei vini sardi, grazie a tecniche moderne e sostenibili. Attraverso una coltivazione biologica e che segue i cicli naturali è possibile continuare a creare vini espressivi e ricchi di personalità, con profondo rispetto per l’ambiente».
Nell’acquisizione della società della famiglia Pala c’è anche “Mora & Memo” , l’azienda vitivinicola nata nel 2011 grazie a Elisabetta, figlia di Mario Pala. «Anche questo progetto merita di essere sostenuto e sviluppato. Simboleggia la donna sarda e la memoria. E siccome la Sardegna ha degli esempi di donne straordinarie come Eleonora d’Arborea e Grazia Deledda, e di donne che hanno fatto crescere il mondo vitivinicolo, mi sembra importante fare di questa azienda un simbolo delle capacità del mondo femminile».
Nel futuro di Pala c’è la crescita dell’azienda e della produzione e la società di export della Tolaini servirà a una maggiore diffusione delle bottiglie prodotte a Serdiana non solo nel Nord America ma anche in altre parti del mondo. «Pensiamo alla costruzione di una nuova cantina più grande, mentre quella attuale sarà un punto di riferimento importante comunque a Serdiana. Pensiamo anche a ristorazione e ospitalità perché queste attività turistiche servono moltissimo a far crescere il marchio. Ovviamente fra i progetti c’è anche l’aumento della produzione che passerà attraverso l’acquisizione di terreni per impiantare nuove vigne». Al momento la produzione di Pala comprende 16 etichette prodotte con uve da vitigni autoctoni. Fra queste un posto di primo piano lo ha il Vermentino Stellato di Pala che da dieci anni viene premiato con i tre bicchieri del Gambero rosso.