Agricoltura, Coldiretti: «La crisi idrica è finita ma ora attenzione ai consumi»
L'associazione chiede una gestione più razionale delle risorse
Sassari Emergenza idrica finalmente rientrata. «Grazie alla pioggia di queste ultime ore, gli invasi della Sardegna centro orientale, martoriata dalla siccità per tutto il 2024 e fino a pochi giorni fa, si sono riempiti o si stanno riempiendo. Una condizione che sta portando finalmente sollievo alle campagne e a tantissimi agricoltori e allevatori sollevati dalla preoccupazione di dover programmare, con troppe incognite, le attività di semina di orticole e foraggere da irrigare irrinunciabilmente nei mesi primaverili ed estivi».
Una boccata d’ossigeno per il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras, che ha aggiunto: «Ora dobbiamo continuare a lavorare affinché si porti avanti un uso razionale dell’acqua e quindi della misurazione dei consumi. Non è pensabile che, siccome gli invasi sono pieni, si continui a irrigare senza badare a sprechi e ignorando quantitativi di adacquamento necessari. Altro passaggio, su cui non bisogna abbassare la guardia e su cui sollecitiamo la Regione a valorizzare gli impegni presi – ha concluso Taras –, riguarda la realizzazione delle opere di interconnessione tra le dighe e l’efficientamento della rete idrica poiché, anche se per ora si può accantonare l’emergenza siccità, rimane sempre inaccettabile registrare perdite sulle condotte che si aggirano sul 50%».
Intanto a Torpè gli agricoltori e i sindaci hanno pienamente condiviso la decisione presa ieri che consente di invasare la quantità massima nel lago che sbarra il Rio Posada: parliamo di 24 milioni di metri cubi d’acqua che consentiranno di trascorrere la prossima estate senza alcuna restrizione sia per il mondo agricolo che per il settore turistico. Dopo le verifiche effettuate venerdì pomeriggio e in previsione dell’ingente quantità d’acqua che si sarebbe riversata a valle a causa dei temporali nel bacino imbrifero che le convoglia in diga, è stata presa l’importante decisione che pone fine a tutte le polemiche registrate nei mesi scorsi sul contestato piano di laminazione. Chiusura totale della diga, quindi ad eccezione dell’acqua in surplus che si sta riversando in mare dalla nottata di sabato senza creare per il momento alcun problema alle colture o al bestiame che si trova a valle. «Venerdì si è riunito il comitato Adis, Abbanoa Egas, Ente dighe presidenza della Regione ed è stato decretato la fine dello stato di laminazione» spiega il presidente del consorzio di bonifica Ambrogio Guiso. «Ancora il decreto scritto non c’è ma comunque è stato già verbalizzato tutto e siamo stati contattatati telefonicamente per avvisarci la diga avrebbe incamerato 24 milioni di metri cubi d’acqua. Grazie ai pluviometri che consentono di calcolare in tempo reale gli ingressi d’acqua abbiamo stabilizzato la quantità in uscita. Sarebbe stato bellissimo – aggiunge Guiso – se in questo momento avessimo avuto la possibilità di invasare quest’acqua nella prevista diga di Abbalughente, immaginiamoci che con i 5/6 milioni d’acqua in arrivo al giorno, l’avremmo riempita in breve tempo consentendoci di incamerarne altri 30 o 40 milioni di metri cubi. Su questo – prosegue – la politica sarda deve farci più di un pensiero , noi non demordiamo e restiamo fiduciosi visto che il progetto costato una barca di soldi esiste ed è pronto». (Sergio Secci)