La Nuova Sardegna

La classifica

La guida dell’Espresso: ecco tutti i vini sardi premiati

di Roberto Sanna
Il cannonau Tèrruas della cantina Su'entu
Il cannonau Tèrruas della cantina Su'entu

Nel podio due conferme e una new entry, quattordici le cantine in vetrina

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Sassari Appena nato ed è già il migliore: la Guida dei Vini dell’Espresso, uscita qualche settimana fa, ha attribuito il punteggio più alto in Sardegna al Tèrruas Cannonau riserva doc 2022 della cantina Su’entu. I curatori hanno premiato il nuovo nato dell’azienda di Sanluri della famiglia Pilloni con 98+.

Un pelino in più dei due nomi che completano il podio confermandosi nel ruolo di “grandi classici” del panorama enologico sardo: stiamo parlando di un altro rosso, l’immarcescibile Turriga (in questo caso il 2020) della Cantina Argiolas di Serdiana, nato invece nel 1991 e dopo quasi 25 anni in prima fila ha avuto ancora il punteggio di 98/100; terzo posto invece per la sempreverde Flor Vernaccia di Oristano doc 2020 di Contini, cantina che da 120 anni presidia il territorio di Cabras tenendo alto il vessillo della Vernaccia, vino che statisticamente è uno dei più premiati della Sardegna e riporta quest’anno un convincente 97+.

Due “veterani” e un esordiente con grandi ambizioni, quindi, in una Guida che ha inserito in tutto quattordici cantine isolane, con tre nuovi ingressi, quelli della Cantina Calasetta, di Poderi Parpinello di Alghero e di Vigne Surrau di Arzachena. L’elenco completo è composto da Antonella Corda, Argiolas, Cantina Calasetta, Cantina Mesa, Cantina Santadi, Cantina Contini, Dettori, La Contralta, Pala, Poderi Parpinello, Saraja, Sella & Mosca, Su’entu e Surrau.

Anche lo scorso anno sono state quattordici le cantine inserite nella Guida e a cedere il posto ai tre nuovi ingressi sono state le cantine Antichi Poderi di Jerzu, Mora&Memo e Siddùra.

Il podio In un momento in cui il mercato vede il declino delle vendite dei vini rossi soprattutto a causa della gradazione, la Sardegna in questa Guida sembra andare quasi in controtendenza. Tèrruas è una proposta coraggiosa, che cerca di contrastare l’inevitabile forza del Cannonau cercando di far assaporare nel bicchiere tutti profumi e le caratteristiche del territorio come dice del resto il nome scelto. Una proposta che ai curatori della Guida dell’Espresso è piaciuta non poco tanto da scrivere nella scheda che Tèrruas «ha la tempradi un grande Cannonau». Tèrruas è tra l’altro un progetto declinato anche con un bianco che porta lo stesso nome, il Vermentino superiore di Cagliari doc, che ottiene il più che onorevole punteggio di 95. La forza del Turriga resta invece quella della tradizione: volenti o nolenti, è un’icona dei vini sardi, una sorta di totem col quale tutti i rossi nell’isola devono confrontarsi e che la Guida definisce «una delle creazioni più elevate dell’enologia sarda», un blend di Carignano, Bovale, e Malvasia nera creato dal grande enologo Giacomo Tachis che ancora oggi continua a fare scuola. La cantina di Serdiana entra nella Guida anche con un altro rosso, il Monica di Sardegna superiore Doc Iselis, che conquista 94/100 La Vernaccia di Contini secondo la Guida è «indimenticabile», prodotta da una cantina che continua ad avere per questo vino una «passione/ossessione». Portata avanti con ostinazione da tutti i produttori, visto che le vendite non sempre corrispondono alla quantità dei riconoscimenti. La stessa cantina, definita dai curatori «120 anni di leggenda, un vero e proprio patrimonio della viticoltura sarda», riceve anche un 95+ per il Cannonau riserva ’Inu.

Ai piedi del podio La Cantina Dettori di Sennori e la Saraja di Telti si piazzano a un soffio dai tre migliori. La prima ottiene un bel 97 col Romangia Igp bianco, blend definito «un’esperienza immersiva nel Golfo dell’Asinara» di produttori che hanno cominciato a imbottigliare nel 1981 il vino che per generazioni producevano nella loro attività di pastori e contadini. Premiato con 96/100 anche il rosso Tenores. Saraja entra nella Guida con un rosso e un bianco. Il Cannonau doc Inkibi (96+) ha il quintoe il Vermentino di Gallura superiore Docg Kintari(96). Il primo è definito «Un cannonau impeccabile e fragrante, in una delle sue massime punte espressive», il secondo «uno spettacolare vermentino da equilibrata macerazione».

I nuovi ingressi Surrau, che ad Arzachena è ormai una grande realtà, si presenta con i 96/100 del Gjola rosato ottenuto da sole uve Caricagiola e il 95+ del Barriu, Isola dei nuraghi Igt. Calasetta entra con la specialità del territorio, il Carignano del Sulcis: il Bricco delle Piane (95/100) riserva e il Carignano superiore 932 (94+). Parpinello, podere algherese al confine col territorio di di Sassari, conferma la bontà del suo lavoro entrando nella Guida con il Cannonau San Costantino (premiato con 95+ e definito «un intoccabile di casa») e il Cagnulari Kressia (94+).

Le certezze I nomi che resistono, molto spesso di grande tradizione. L’algherese Sella&Mosca non ha bisogno di presentazioni col suo vino di punta, il cabernet sauvignon riserva Marchese di Villamarina (94) in Guida insieme a un’altra etichetta consolidata come il Tanca Farrà (92). La Cantina Pala di Serdiana sfodera due bianchi: 95+ col vermentino Stellato e 94 col Nuragus Milleluci. La cantina Mesa fondata nel 2005 dal pubblicitario Gavino Sanna a sant’Anna Arresi resta in Guida col suo classico Carignano Buio Buio riserva (92+) e il Vermentino di Sardegna Opale (92). Così come resiste un altro nome storico del vino sardo, la Cantina di Santadi, col Carignano riserva Rocca Rubja (96) e il vino rosso liquoroso Festa Norìa (95). Ha solo 15 anni di vita la cantina di Antonella Corda, che viene comunque da una famiglia di tre generazioni di viticoltori e incassa 95 col suo Cannonau doc 2022 e 93 col bianco Igt Ziru. Si muove in Gallura invece il progetto La Contralta, tra Palau ed Enas, e non poteva che avere il profumo del Vermentino: 95 per il Vermentino Superiore Fiore del Sasso e 94+ per il Vermentino passito Igt Isola dei Nuraghi.

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