Mattia, un ragazzino intelligente vittima di bullismo
La storia del quindicenne raccontata dalla madre. Le iniziative di solidarietà e sensibilizzazione portate avanti dalla famiglia
Carbonia Mattia Marotta aveva 15 anni quando decise che era arrivato il momento di chiudere i conti con una esistenza complicata. Ragazzino intelligentissimo, studioso, appassionato ma allo stesso tempo molto fragile, troppo per riuscire a farsi scivolare di dosso le cattiverie. A 12 anni gli fu diagnosticato il disturbo ADHD, deficit da attenzione e iperattività, che segnò in maniera importante il suo percorso scolastico e gli causò molte difficoltà.
Fu la madre Manuela in una lettera aperta a rivelare che cosa fosse successo al figlio, vittima di bullismo. Manuela quella storia la raccontò in iniziative pubbliche di sensibilizzazione su bullismo e cyberbullismo, piaghe sempre più frequenti e spesso difficili da individuare. Manuela e il marito Christian da quando Mattia non c’è più hanno portato avanti progetti di solidarietà, cercato di portare gli altri nel mondo di Mattia, per fare in modo che la sua storia terribile non si ripeta. E lo skate park che riporta su un muro la scritta dedicata a Mattia, alle spalle dell’ultimo luogo scelto dal quindicenne la sera dell’addio, è stato rimesso a nuovo grazie alla volontà della famiglia Marotta, desiderosa di trasformare quello spazio così carico di ricordi per loro, in un luogo accogliente, di condivisione e amicizia per tanti ragazzi. Ma non solo. Nel dicembre del 2023 Christian e Emanuela hanno fondato l'associazione di volontariato Le Ali di Mattia odv che si occupa di raccogliere fondi per realizzare iniziative a favore degli adolescenti.