Salva-casa, pronto il disegno di legge, Todde: «Così contrastiamo la speculazione edilizia»
Recepite nel testo le richieste per sanare le difformità, l’assessore Spanedda: «Questo permetterà ai proprietari di accedere ai bonus»
Cagliari La giunta regionale ha approvato nella seduta di stasera 18 febbraio il disegno di legge che recepisce la legge salva-casa. Il testo proposto dall’assessore dell’Urbanistica, Francesco Spanedda, recepisce in "maniera ragionata", così la nota della giunta, il disposto del Salva Casa, integrando le parti utili con le esigenze della Sardegna e armonizzandolo con le norme contenute all’interno della legge regionale vigente (la 23 del 1985).
In particolare, vengono recepiti gli elementi che vanno incontro alle necessità di chiarezza e semplificazione chieste dai cittadini, quelli che consentono loro di sanare piccole difformità edilizie derivanti da costruzioni non completamente conformi edificate nel passato.
«Questo permetterà ai proprietari di accedere a finanziamenti pubblici, come i bonus edilizi – sottolinea l’assessore –, regolarizzando una quota parte del patrimonio edilizio si agevola, di conseguenza, la compravendita degli immobili, sbloccando il mercato e al tempo stesso contrastando la speculazione edilizia. Oltretutto, facilitando gli interventi di ristrutturazione edilizia (demolizione e ricostruzione) la norma consente una radicale riqualificazione del tessuto urbano, soprattutto nei centri privi di identità e qualità del costruito».
Non entra a far parte del Ddl l’abbassamento da 28 a 20 mq per gli alloggi minimi, mentre entra in maniera limitata la possibilità di sanare locali con altezza di 2,40 metri in luogo dei 2,70 prescritti.
«Per salvaguardare la dignità delle persone e delle famiglie – afferma la presidente Alessandra Todde – non possiamo dare la possibilità di costruire case-loculo da parte di speculatori senza scrupoli. Il tema della crisi abitativa si affronta investendo sull’edilizia pubblica, come di recente abbiamo fatto noi stanziando 300 milioni di euro ad Area».
«Non abbiamo voluto recepire quelle parti del Decreto che a nostro parere incoraggiano la speculazione e che non sono confacenti al nostro territorio e ai nostri centri urbani», spiega l’assessore Spanedda.