Tassa sugli imbarchi: «Molte più entrate per la Regione se venisse abolita»
Paolo Truzzu: «La giunta agisca subito»
Cagliari Se la Regione decidesse di sospendere l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco – seguendo così il perentorio suggerimento dalla compagnia aerea Ryanair – il mancato introito verrebbe ampiamente compensato con le entrate derivanti dall’incremento di Iva prodotto da nuovi flussi turistici. Non solo: qualora le previsioni di crescita si rivelassero esatte, nelle casse regionali entrerebbero molti più soldi di quelli che attualmente si ottengono dalla tassa. Soldi che potrebbero essere utilizzati per migliorare la Continuità territoriale. Ne è convinto Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli in consiglio regionale e primo firmatario, nel luglio scorso, di una proposta di legge finalizzata appunto all’abolizione della “municipal tax” nei tre aeroporti sardi. «L’abolizione della tassa aeroportuale – spiega l’esponente di Fdl – determinando una riduzione dei costi a carico delle compagnie permetterebbe alle stesse di aumentare i collegamenti tra gli aeroporti sardi e le principali città italiane ed europee. Un concreto sostegno allo sviluppo del turismo, con l’apertura di nuovi mercati e con il prolungamento della stagione».
L’effetto Iva Secondo i calcoli elaborati da Truzzu sulla base dell’incremento annuo di passeggeri stranieri garantito da Ryanair, l’abolizione dell’addizionale non rappresenta un costo ulteriore per il bilancio della Regione, bensì un concreto investimento. «A fronte dei 34 milioni di euro di costo dichiarati dall’assessore Barbara Manca – chiarisce – siamo certi che la Regione incasserebbe almeno 45 milioni di Iva aggiuntiva. Così la spesa per l’abbattimento delle tasse aeroportuali verrebbe compensata e gli ulteriori 11 milioni potrebbero essere utilizzati per una migliore applicazione del fondamentale diritto dei sardi alla mobilità Senza contare – conclude il consigliere regionale – che la tassa in questione di potrebbe comunque mantenere sugli imbarchi dei voli in Continuità territoriale, e quindi su almeno il 50 per cento delle partenze dai tre scali dell’isola. Non capisco le perplessità della giunta: se la Sardegna non deciderà in tempi brevi rischia di perdere un'importante opportunità, con inevitabili ricadute negative sui trasporti e sul turismo».
L’ex assessore D’accordo sulla cancellazione dell’addizionale comunale d’imbarco si dichiarano anche l’ex assessore regionale ai Trasporti Antonio Moro e il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde, i quali tuttavia individuano un’altra forma di compensazione ai mancati introiti derivanti dalla tassa: destinare i trenta milioni di euro che la giunta regionale ha stanziato nella Finanziaria, per acquisire una ininfluente partecipazione azionaria nella futuribile società di gestione unica degli aeroporti sardi. «Sul tema dell’addizionale – commentano – assistiamo a un incomprensibile atteggiamento dilatorio da parte della Regione. A fronte della prese di posizione persino di Assaeroporti e Anci a livello nazionale che auspicano una riduzione della babele delle tasse aeroportuali, la giunta invoca ancora valutazioni circa “gli eventuali benefici attesi nell’isola dalla cancellazione della tassa”».