La Nuova Sardegna

Studio Openpolis

Una donna su cinque lascia il lavoro dopo la maternità

Una donna su cinque lascia il lavoro dopo la maternità

Il tasso di occupazione delle giovani madri è tra i più bassi in Europa

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Sassari  In Italia, 1 donna su 5 lascia il lavoro dopo la maternità, un fenomeno che contribuisce a uno dei divari di occupazione tra uomini e donne più marcati d'Europa. Secondo i dati Eurostat, nel 2023 solo il 55,3% delle giovani madri italiane con figli sotto i 6 anni risulta occupata. Questo fa sì che l’Italia sia tra gli ultimi Paesi in Europa, davanti solo a Grecia, Romania e Repubblica Ceca. È quanto emerge dallo studio effettuato da Openpolis su dati Istat e Eurostat. Uno dei fattori chiave per invertire questa tendenza è l'accessibilità ai servizi per la prima infanzia, come asili nido e scuole dell'infanzia. Nei comuni dove l'offerta di posti negli asili nido è più elevata, il divario tra tasso di occupazione maschile e femminile si riduce significativamente. Ad esempio, nei comuni con una maggiore parità di genere nell'occupazione, l'offerta di posti nido raggiunge i 40 ogni 100 bambini, contro una media nazionale del 30%. Al contrario, nelle aree con un divario occupazionale più ampio, l'offerta scende a soli 7 posti ogni 100 bambini.

La situazione è particolarmente critica nel Mezzogiorno, dove l'occupazione femminile è più bassa e l'offerta di servizi per la prima infanzia è spesso insufficiente. Ad esempio, a Catania solo l'8% dei bambini ha accesso a un posto in asilo nido, mentre nelle città del Centro-Nord, come Siena e Bolzano, l'offerta supera i 50 posti ogni 100 bambini.

Investire in asili nido e servizi per l'infanzia non solo favorisce lo sviluppo dei bambini, ma rappresenta dunque un passo fondamentale per sostenere l'occupazione femminile e ridurre le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro. Come evidenziato dalla Commissione Europea, l'aumento dell'accesso a servizi educativi e di cura di alta qualità è essenziale per migliorare la partecipazione delle madri al lavoro, specialmente nelle famiglie a basso reddito.

Per raggiungere gli obiettivi europei fissati a Barcellona, l'Italia deve incrementare l'offerta di posti negli asili nido, attualmente al 30%, avvicinandosi al target del 33% e puntando al 45% nel lungo termine. Un cambiamento che richiede un impegno concreto a livello nazionale e locale, soprattutto nelle aree più svantaggiate.

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