Assenza di mandatario né conto corrente: ecco le contestazioni mosse alla presidente Todde
I dubbi sollevati dal Collegio regionale di garanzia elettorale a gennaio
Sassari Il terremoto politico era scoppiato il 3 gennaio 2025, quando il Collegio regionale di garanzia elettorale aveva pubblicato il documento in cui mette in discussione la gestione delle spese elettorali da parte della candidata, poi eletta presidente, Alessandra Todde.
Ma cosa aveva stabilito il Collegio di garanzia? Nel documento di 10 pagine erano sette i punti contestati dall’organismo presieduto dalla presidente della Corte d'Appello, Gemma Cucca, e composto da Dario De Luca, consigliere della Corte d'Appello di Cagliari; Maria Luisa Scarpa, consigliere della Corte d'Appello di Cagliari; Francesco Alterio, consigliere della Corte d'Appello di Cagliari; Riccardo Fercia, docente universitario; Roberta Asuni, dottore commercialista e Tullio Conti, dottore commercialista.
Secondo il collegio la dichiarazione relativa alle spese elettorali della campagna della presidente Todde non sarebbe "conforme" a quanto sancito da due norme, la legge nazionale 515 del 1993 e la regionale 1 del 1994 che la recepisce. E poi "non risulta essere stato nominato il mandatario, nomina obbligatoria" ai sensi delle due leggi richiamate. Terzo aspetto evidenziato "non risulta essere stato aperto un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi". Così come "non risulta la sottoscrizione del rendiconto da parte del mandatario che avrebbe dovuto essere nominato".
Il collegio di garanzia aveva infine posto l’accento sull’assenza dell'estratto del “conto corrente bancario o postale" e "dei nominativi di chi ha erogato i finanziamenti per la campagna elettorale”. Ultimo punto l’assenza di chiarezza su quale conto siano state indirizzate “le donazioni raccolte durante la campagna attraverso PayPal”.
In sintesi, secondo il collegio il rendiconto elettorale del comitato elettorale del M5s, inviato il 23 maggio, firmato dal senatore Ettore Licheri e inviato alla Corte dei Conti, non chiarisce "se le spese indicate nei documenti depositati afferiscano alle spese della singola candidata alla carica di Presidente o alla campagna elettorale dei candidati alla carica di Consigliere sostenuti dal Movimento". Il collegio riporta di aver ricevuto i documenti e la memoria della presidente Todde a integrazione dei dubbi sollevati, ma l’organismo aggiunge di ritenerli non sanabili.