Le spese elettorali del M5s e i chiarimenti di Licheri «promossi» dalla Corte dei Conti
Il collegio aveva avviato una istruttoria sul rendiconto del Comitato, in particolare sull’affitto di un immobile intestato ad Alessandra Todde
Sassari Alle spese elettorali del Movimento 5 stelle il Collegio della Corte dei Conti dedica tre pagine, dedicando la prima all’Associazione “Movimento 5 stelle” e le successive al rendiconto del “Comitato elettorale del M5s” appositamente costituito.
Per quanto riguarda l’associazione, il rendiconto sottoscritto dal presidente Giuseppe Conte, indica entrate per un ammontare di 68.260mila euro ascritte a fondi propri.
Questa la distribuzione: 3.510 mila più 270 di Iva per produzione, acquisto o affitto materiali e mezzi per la propaganda; uguale importo per distribuzione dei materiali e acquisizione spazi sui media; 6.240 mila euro più 240 di Iva per indagine quantitativa servizi elettorali regionali; e infine 55mila euro quale versamento attraverso quattro bonifici bancari al Comitato elettorale M5s. Nessun rilievo sulle spese e sulle ricevute viene mosso dal collegio della Corte dei Conti.
Per quanto riguarda il Comitato M5s, oltre ai 55mila euro arrivati dall’Associazione, ha rendicontato entrate per un ammontare di 90.670 mila euro, di cui 35.670 da contributi e finanziamenti erogati da persone fisiche. La Corte dei conti scrive che «l’esame del rendiconto e della documentazione allegata ha reso necessario l’espletamento di attività istruttoria». A fornire i chiarimenti è stato il senatore Ettore Licheri, legale rappresentante del Comitato stesso.
Licheri ha precisato innanzitutto che il Comitato ha agito al fine di promuovere la campagna elettorale della Coalizione di centrosinistra e del Movimento 5 stelle e di organizzare ogni attività svolta a promuovere la campagna elettorale del Movimento e curare la raccolta fondi, il coordinamento e la rendicontazione delle spese». Licheri ha specificato che l’attività è stata svolta a favore non solo della candidata presidente ma di tutti i candidati della lista M5s e dell’intera coalizione, rimarcando che «il Comitato ha ricevuto contributi anche da altri partiti facenti capo alla coalizione». Il rappresentate legale del Comitato, evidenzia la Corte dei Conti, ha reso «specifici chiarimenti su ciascuna delle fatture per le quali erano state espresse perplessità». Un paragrafo è riservato alla locazione di un immobile a scopi elettorali: «La mancata intestazione formale al Comitato – ha precisato Licheri – deriva da un errore della società locatrice nel redigere la fattura». L’immobile, locato inizialmente ad Alessandra Todde, ha visto subentrare nel contratto di affitto il Comitato a metà dicembre 2023: i canoni, come risulta dalle ricevute, sono stati pagati inizialmente da Todde e in seguito dallo stesso Comitato. Le spiegazioni sono state giudicate esaustive dal collegio che «non ha evidenziato profili di irregolarità o di difformità rispetto alla disciplina riguardante le spese relative alla campagna elettorale e le correlate fonti di finanziamento».