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Turismo

Nasce la Rete dei borghi della Sardegna

Nasce la Rete dei borghi della Sardegna

Per avere più appeal nel mercato, la Regione punta a una promozione mirata dei piccoli centri

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Sassari Non solo quelli più belli d’Italia, come Bosa e Carloforte, o quelli dell’entroterra che hanno ottenuto la bandiera arancione, fra questi Sardara e Oliena. Ora la Regione, attraverso una delibera, punta a creare un elenco di borghi certificati che rispondano a nuovi parametri e requisiti richiesti per l’iscrizione nella “Rete dei borghi caratteristici della Sardegna”. Si tratta in pratica di una nuova certificazione utile per accedere alla Rete dei Borghi, di cui faranno parte, per ora – su proposta dell’assessore del Turismo, Franco Cuccureddu – i borghi certificati, già pronti per essere inseriti nel mercato e quindi che hanno un tour operator che commercializza le offerte sui borghi italiani.

«In via transitoria e in attesa della certificazione di chi ne farà richiesta – sottolinea Cuccureddu – sono riconosciuti i borghi sardi che hanno ottenuto una certificazione nazionale o internazionale. Sono 15 comuni valutati e certificati da “I Borghi più belli d’Italia (e riconosciuti anche da Les plus Beaux village de la Terre) e dal Touring club quali Bandiere Arancioni». Fra questi c’è Aggius (bandiera arancione), Atzara (Borghi più belli d’Italia), Bosa (Borghi più belli d’Italia), Carloforte (Borghi più belli d’Italia), Castelsardo (Borghi più belli d’Italia), Galtellì (bandiera arancione) Gavoi (Bandiera arancione), Laconi (Bandiera arancione), La Maddalena e Lollove (Borghi più Belli) Oliena (bandiera arancione), Posada (Borghi più belli d’Italia), Sadali (Borghi più belli d’Italia), Sardara (Bandiera arancione) e Tempio con il doppio riconoscimento. L’obiettivo della creazione dell’elenco per la Rete dei Borghi caratteristici della Sardegna, che sarà istituito all’interno dell’assessorato del Turismo, è quello di riconoscere e di promuovere il ruolo dei piccoli centri nello sviluppo del turismo, legato in particolare al patrimonio storico, culturale e identitario, nonché paesaggistico e ambientale.

«Per accedere alla rete a conclusione della procedura di certificazione – spiega Cuccureddu – bisognerà aver ottenuto almeno un punteggio di 80 su 150. Questo riconoscimento – continua – è finalizzato essenzialmente alla partecipazione del sistema dei borghi certificati della Sardegna, attraverso i rispettivi tour operator, alle principali fiere dedicate al slow tourism, in programma nelle prossime settimane».

In Sardegna sono nove i borghi più belli d’Italia e sette quelli che hanno ottenuto la Bandiera arancione. Questi ultimi si trovano nell’entroterra e il loro territorio dista almeno 15 chilometri dalle coste, caratteristiche utili per ottenere la certificazione. I borghi più belli d’Italia non hanno invece vincoli particolari ma devono rispettare oltre 90 parametri che sono legati alle bellezze, alla storicità, ai monumenti, ai musei, all’offerta culturale, a quella ricettiva che vanno dagli aspetti storici a quelli ambientali, da quelli paesaggistici a quelli dell’offerta gastronomica. Si tratta di un prodotto turistico che deve essere ancora strutturato ed organizzato.

La delibera della Giunta dà seguito a quanto disposto dall’articolo 39 della legge regionale sul turismo (la 16/2017) ai fini di inserire anche la nostra isola nel mercato, in crescita a livello mondiale del turismo nei Borghi. In particolare, la Giunta ha approvato due allegati: le linee guida per la definizione dei requisiti per l’accesso alla rete dei Borghi, che prevede, fra l’altro, la composizione del comitato tecnico scientifico (composto da dirigenti regionali del Turismo e dell’Urbanistica e da docenti universitari), che dovrà fare ispezioni, valutazioni e certificazioni. Ci sarà poi la scheda di valutazione, composta da 64 elementi, accorpati in sei grandi macroaree. Dalla qualità architettonica del borgo alla presenza e fruibilità dei beni culturali fino all’identità territoriale e paesaggio. Ancora la valorizzazione degli attrattori culturali e sviluppo, la qualità ambientale e il prodotto turistico, ricettività e accoglienza. «Oggi in Italia il turismo nei borghi rappresenta il terzo pilastro dell’offerta. Necessaria dunque una promozione mirata, che possa far sì che anche la Sardegna si posizioni in questo speciale mercato che in termini numerici si sta via via affermando», conclude l’assessore Cuccureddu. (ileniamura)

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