Oltre 1 milione di euro di multe: il bilancio dell'operazione 'Oro Blu' in Sardegna
Il maxi-controllo ambientale si chiude con nove infrazioni e ingenti multe nel sud della Sardegna
Cagliari Si conclude oggi, 18 aprile, anche nel tratto di costa del sud Sardegna da Bosa ad Arbatax, sotto la giurisdizione della Direzione marittima di Cagliari con le sue Capitanerie di porto-Guardia costiera dipendenti (oltre il capoluogo ci sono Carloforte, Sant'Antioco, Portoscuso, Oristano e Arbatax), l'operazione nazionale di polizia ambientale denominata "Oro Blu", avviata il 13 gennaio, finalizzata alla tutela dell'ambiente marino-costiero e in particolare al contrasto degli illeciti ambientali in materia di scarichi idrici.
L'attività di controllo è stata suddivisa in due fasi: la prima ricognitiva degli obiettivi e la seconda concentrata sull'attività operativa di ispezione e campionamento, che ha quindi avuto ad oggetto il controllo di siti e attività i cui cicli di produzione possano dare origine a scarichi reflui potenzialmente idonei a inquinare le matrici ambientali, con particolare riferimento all'ambiente marino costiero (tra cui scarichi reflui industriali presso cantieri navali, depositi costieri, impianti portuali, autolavaggi e lavanderie, piscine, caseifici, frantoi, aziende vinicole, concerie e colorifici, scarichi reflui domestici presso attività alberghiere e di ristorazione e scarichi reflui urbani presso depuratori comunali e impianti fognari).
Nel corso delle ispezioni, condotte sui vari cicli produttivi da cui originano i reflui, è stata verificata la presenza delle obbligatorie autorizzazioni in materia ambientale, nonché il rispetto delle prescrizioni alle quali sono soggette le attività ispezionate, fino al campionamento dei reflui, per la verifica del rispetto dei limiti tabellari a essi applicabili. Nel corso dell'operazione, nella sola giurisdizione della Direzione Marittima della Sardegna centro meridionale, sono stati eseguiti, con la collaborazione dell'ARPAS, complessivamente 2.668 controlli, di cui 236 in tema di scarichi idrici (solo il 6%, all'esito degli accertamenti, è risultato sprovvisto di autorizzazione), 1.040 sul ciclo dei rifiuti e 881 ai fini dell'individuazione di fenomeni di inquinamento marino, oltre a 426 controlli sul contrasto degli abusivismi demaniali e 85 controlli nelle aree marine protette.
L'attività svolta, con più di 500 missioni effettuate – tra terrestri e navali - ha portato a contestare 9 illeciti ambientali, di cui 3 amministrativi (1 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 2 sull'irregolare gestione dei rifiuti), con un importo di sanzioni elevate fino a € 1.335.216, e 6 illeciti penali (2 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 2 sull'irregolare gestione dei rifiuti, 1 per inquinamenti in mare, 1 per fenomeni di abusivismo demaniale), con 1 sequestro di una superficie occupata di 50 metri quadrati.
Tra le attività maggiormente significative, il sequestro di un autolavaggio di circa 50 metri quadri nella città metropolitana di Cagliari che, a seguito degli accertamenti condotti dalla Guardia costiera, è risultato sprovvisto della necessaria autorizzazione allo scarico prevista dal Codice dell'Ambiente ed effettuava abusivamente lo scarico di acque reflue industriali.