La Nuova Sardegna

Sassari

Anabolizzanti con farmaci rubati

Gianni Bazzoni
Anabolizzanti con farmaci rubati

Tre arrestati e altri tre indagati, nei guai anche un farmacista

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SASSARI. Un anno di indagini per stabilire che dietro il furto di medicinali dal deposito del Servizio farmaceutico dell’Asl 1 di via Zanfarino c’è un filone che porta dritto al traffico di sostanze anabolizzanti nelle palestre del territorio. La scoperta è stata fatta dai carabinieri del Nas che, ieri all’alba, hanno eseguito tre misure cautelari agli arresti domiciliari e sei perquisizioni (tre a casa di persone indagate). Sequestrati farmaci per un valore che supera i 20mila euro. E l’inchiesta continua.

L’ordinanza di custodia è stata firmata dal giudice delle indagini preliminari Salvatore Marinaro su richiesta del sostituto procuratore Michele Incani. Agli arresti domiciliari sono finiti Rossana Coradduzza, 45 anni, dipendente di una impresa di pulizia che acquisiva appalti dall’Asl; Maria Aurora Mameli, di 46, infermiera professionale in servizio al poliambulatorio di via Zanfarino, e Marco Mini, 45 anni, fisioterapista e istruttore di body building. I reati contestati sono, oltre al furto aggravato, peculato, falso ideologico, ricettazione e somministrazione di farmaci pericolosi. Tra gli indagati, un farmacista, un barista-istruttore di body building e un operaio.

I dettagli dell’operazione «Ola Ola» sono stati illustrati ieri mattina, nella sede del comando provinciale dei carabinieri, dal luogotenente Felice Santilli, comandante del Nas di Sassari. Si è scoperto così che l’attività investigativa era cominciata nel maggio del 2007, dopo la denuncia presentata da un dirigente dell’Asl che aveva segnalato furti di medicinali per un valore di oltre 20mila euro. Da quel fatto erano state disposte una serie di intercettazioni ambientali, appostamenti e verifiche di alcune posizioni sospette che, alla fine, hano portato all’individuazione di una «banda» che agiva con compiti ben definiti.

Secondo i carabinieri della sanità, la dipendente dell’impresa di pulizia e l’infermiera professionale (entrambe avevano libero accesso al deposito dei farmaci) prelevavano i medicinali e li consegnavano a Marco Mini, fisioterapista dell’Asl con una grande passione per la palestra e per il body building in particolare. Con la questione delle sostanze dopanti ci aveva avuto a che fare in passato, e ne aveva anche pagato le conseguenze direttamente (con seri problemi di salute). Da quei farmaci - pare prelevati su ordinazione - da qualche parte (un laboratorio artigianale?) venivano poi estratti i principi attivi necessari per creare le sostanze dopanti (messe in commercio al costo medio di 50 euro).

Tra i farmaci utilizzati per confezionare il mix di anabolizzanti, anche l’Ensure Plus (un integratore alimentare solitamente prescritto agli anziani in una grave fase di deperimento), lo Stargate (un farmaco per uso veterinario, che ha come principio attivo lo stanozololo), e l’Humatrope (che contiene l’ormone della crescita Gh). Nell’elenco dei medicinali sequestrati durante le perquisizioni, figurano numerose altre confezioni di medicinali che hanno come principio attivo il nandrolone, il testosterone e la somatropina.

Diverso il ruolo dei tre indagati denunciati a piede libero. Il farmacista, 64 anni, è accusato di avere «ricettato ricette» che gli investigatori ritengono contraffatte. «Si tratta di documenti emessi quasi tutti dall’istituto di Ortopedia - ha spiegato il luogotenente Santilli - con firma di medici che erano all’oscuro di tutto. Il farmacista indagato avrebbe gestito un centinaio di ricette di questo tipo, altri ne avrebbero evaso una o due e sono in corso ulteriori verifiche». Gli altri due indagati, di 36 e 45 anni, avrebbero contribuito alla diffusione delle sostanze anabolizzanti nelle palestre. E ieri i Nas hanno lanciato l’allarme «per i danni devastanti causati dall’assunzione delle sostanze che minano il sistema nervoso e portano spesso a situazioni di grave invalidità».
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