La Nuova Sardegna

Sassari

l’assessore all’urbanistica

Marras: «Lavoriamo per accelerare i tempi per il Puc»

SASSARI. «Non stiamo allungando i tempi, anzi cerchiamo di dare un iter veloce alla pratica». La pratica si chiama Piano urbanistico comunale e l’assessore Alessio Marras spiega che in questi pochi...

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SASSARI. «Non stiamo allungando i tempi, anzi cerchiamo di dare un iter veloce alla pratica». La pratica si chiama Piano urbanistico comunale e l’assessore Alessio Marras spiega che in questi pochi mesi dall’insediamento della giunta Sanna, l’attenzione sul documento urbanistico è assoluta. Nessuna quantificazione dei tempi: «Lavoriamo per raggiungere presto l’obiettivo»: avere un Puc coerente con le leggi e con il piano paesaggistico regionale. Le osservazioni della Regione al Piano urbanistico di Sassari sono 104: «Nessuna è pretestuosa, alcune sono sostanziali e stiamo lavorando per metterle a norma - dice Marras -. A una buona parte i nostri uffici hanno già risposto con carte e controdeduzioni. Si tratta di passaggi necessari, e una volta conclusa questa fase, il Puc deve passare in commissione Urbanistica e successivamente deve essere votato dal consiglio comunale». Ecco perchè è difficile ipotizzare i tempi, ma l’assessore assicura che non esistono volontà diverse, all’interno della maggioranza, che possano ibloccare l’approvazione del Puc.

Un appunto sul quale Marras si sofferma, riguarda l’argomento “centro matrice”, la tutela del paesaggio e degli edifici di antica e prima formazione, previsto dal Ppr approvato nel 2006. All’epoca tutti i Comuni della Sardegna identificarono “a compasso” i loro centri matrice, ma si dava la possibilità, nell’arco di un anno, di rivedere il perimetro. Cosa che Sassari fece e il nuovo centro matrice venne individuato, «ma - sottolinea Marras - andava copianificato. Una parte dei beni identitari, 84, è stata copianificata, si deve completare il lavoro con gli altri 340 beni che erano stati ricompresi all’interno del centro matrice». La Regione ha comunque “accettato” la proposta dell’aggiornamento su questi beni così da procedere celermente verso la fase dell’adozione del Puc.

Pratica che - nessuno si illude - seppure non servirà a far ripartire l’edilizia, certamente darà certezza del diritto, cancellando definitivamente il vecchio Prg ancora in vigore e che oggi si interseca con il Puc.

Nessun fraintendimento politico, quindi, tra la passata amministrazione Ganau e la giunta Sanna. Il Puc non sarebbe “vittima” delle beghe nel Pd: l’obiettivo comune sarebbe soltanto di dare alla città un disegno urbanistico certo per i prossimi vent’anni. Senza che passi un altro settennato prima di adottarlo.

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