La Nuova Sardegna

SASSARI. Da qualche giorno una squadra di operai ha chiuso con una rete, alta e impenetrabile, il boschetto che sorge all'incrocio tra le vie Flumenargia, Montello e Baldedda, esattamente dietro la questura. La recinzione ha tanto di cartello “area video sorvegliata” ma in assenza di indicazioni sulle caratteristiche e gli scopi del cantiere si è cominciato a temere per la sorte degli alberi del boschetto, bagolari della stessa famiglia di quelli di Corso Vico. E gli abitanti della zona hanno assistito all'operazione con crescente inquietudine. Il timore, infatti, è che l’area dove nelle vicinanze deve essere realizzata una costruzione popolare, possa diventare un mini parcheggio e i bagolari vengano abbattuti. Perciò hanno informato il Wwf, che a sua volta ha chiesto spiegazioni all’assessore comunale all’Ambiente. Gianni Carbini ha confermato la costruzione di una casa popolare e ha garantito che al termine dei lavori il boschetto sarà restituito intatto.

Gli alberi furono piantati sul finire degli anni 60 in un coriandolo di terra che fino ad allora aveva raccolto soltanto rifiuti. «Ho esattamente l'età di quegli alberi - ha detto un abitante – Siamo, come dire, cresciuti assieme. Custodiscono i ricordi di noi tutti, il loro abbattimento sarebbe un vero delitto». Il Wwf assicura comunque vigilanza.