“Pellegrino” dalla Russia Il ritorno del falco calidus
ALGHERO. Oltre quattromila chilometri in poco più di tre mesi, dalla fredda Russia alle montagne della Barbagia di Nuoro. Stiamo parlando del lungo viaggio di un giovane falco pellegrino della...
ALGHERO. Oltre quattromila chilometri in poco più di tre mesi, dalla fredda Russia alle montagne della Barbagia di Nuoro. Stiamo parlando del lungo viaggio di un giovane falco pellegrino della sottospecie "calidus" recuperato da un pastore nel novembre di quattro anni fa a seguito di uno sfortunato scontro con una recinzione costato al rapace un infortunio ad una ala purtroppo non curabile.
Il falco è stato poi ricoverato presso il centro recupero fauna selvatica di Bonassai gestito dai veterinari dell'Ente Foreste della Sardegna. Fin qui non ci sarebbe niente di rilevante, ma solo una quotidiana storia di recupero e salvataggio di un animale selvatico, se non fosse per il fatto che questa specie di falco pellegrino rappresenta il primo avvistamento documentato a distanza dall'ultimo registrato in Sardegna nel lontano 1929.
La verifica e lo studio del recupero e la determinazione della specie si sono tradotti in una interessante pubblicazione curata dagli ornitologi Riccardo Paddeu e Marcello Grussu e apparsa recentemente sulla rivista internazionale di ornitologia "Dutch Birding".
L'episodio del recupero e inizio dello studio risale al novembre 2011 e la ricerca è stata favorita dal fatto che il rapace era stato inanellato. Facile quindi l'attivazione del percorso di ricerca delle informazioni attraverso l'anagrafe ornitologica internazionale da cui è emerso che il falco era stato inanellato nell'estate dello stesso anno, quando era ancora un pulcino, in un nido localizzato all'interno della Riserva Naturale Nenetskiy , in piena tundra paleartica (per paleoartica si intende una delle sette ecozone che dividono la superficie terrestre).
«I falchi pellegrini siberiani della sottospecie “Calidus”, svernano regolarmente nel continente africano fino al sud Africa – spiega Riccardo Paddeu tecnico faunistico e curatore della pubblicazione su questo avvistamento – con una rotta migratoria che comprende la penisola arabica e il Mar Rosso e che scende lungo la costa africana seguendo da presso quella dei milioni di limicoli (la fauna che vive in luoghi umidi e palustri, n.d.r.) che dal nord Europa migrano verso sud. Il fatto che il falco pellegrino calidus sia finito nella nostra isola – prosegue lo studioso – è molto significativo e rappresenta un ulteriore testimonianza del fatto che la Sardegna continua ad essere un importante stazione di sosta o svernamento anche di queste specie»." Il falco pellegrino è la specie di rapace più veloce in assoluto arrivando anche a oltre 200 km di velocità.
Sergio Ortu