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«Lo skate è gioco di strada, lasciate “libero” il park di Sassari»

«Lo skate è gioco di strada, lasciate “libero” il park di Sassari»

Appello degli appassionati sassaresi per il campo comunale di Carbonazzi. Si attende il bando per la gestione: oggi si pagano 5 euro di ingresso e 25 annuali

13 luglio 2015
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SASSARI. È forse il miglior skatepark di tutta la Sardegna, peccato che sia sempre semideserto. Meno di una decina di utilizzatori giornalieri, se si escludono i bambini che fanno i corsi. Eppure gli skater sassaresi sono oltre un centinaio, e le rampe e gli scivoli sarebbero il loro habitat naturale. Invece quasi tutti preferiscono ritrovarsi nella piazza della stazione, o in viale Dante, o nel parcheggio di Tanit, oppure addirittura spostarsi a Porto Torres o ad Alghero.

Di avere a che fare con lo skatepark di Carbonazzi, e soprattutto con chi lo gestisce, neanche a parlarne. «È diventato un parco giochi per bambini - si lamentano gli skater - o peggio una proprietà privata preclusa ai veri appassionati di questa disciplina».

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In questi giorni è stata organizzata una raccolta di firme da presentare al Comune per chiedere che la gestione della struttura cambi. Le sottoscrizioni, tra skater e aspiranti tali, sono già poco meno di 600. E su YouTube e su Facebook sta girando anche un video, dal titolo “La vera storia dello skatepark di Sassari” che è stato ripreso anche da numerosi siti specializzati. A girarlo è Enrico Carta, 23 anni, uno dei massimi rappresentanti nel panorama sardo di questa disciplina. «Stanno facendo morire ogni entusiasmo - si lamenta - qui in città ci sarebbe un bel movimento, invece siamo all’involuzione più totale».

Il principio da cui partono gli skater puri, è che uno sport di strada come questo non può che essere gratuito. L’impianto è stato ultimato nel febbraio del 2014 ed è costato 250mila euro di fondi pubblici. L’associazione Asd skate bike roller, attiva a Sassari dal 2004, ha ceduto gratuitamente all’amministrazione il progetto dell’impianto, e il Comune, una volta realizzato, gliel’ha affidato in gestione provvisoria, in attesa di emanare un bando pubblico, per cinque mesi.

«Però questa gestione continua tuttora - dice Enrico Carta - e crea moltissimi malumori. Considerano questa struttura che appartiene alla città alla stregua di una proprietà privata, peraltro gestita a fini di lucro. Dovrebbero garantire la salvaguardia, cura, custodia e guardiania, e invece pretendono un ingresso di 5 euro che, da contratto, non gli spetterebbe affatto perchè «in attesa di definire le tariffe… l’utilizzo a terzi dovrà essere concesso a titolo gratuito. Organizzano corsi a pagamento per bambini, durante i quali lo skatepark, per tre giorni alla settimana, è a disposizione solo degli allievi. Questo avviene nelle ore più fresche della giornata, e gli altri skater vengono tenuti fuori. Considerando le sole quattro ore di apertura quotidiana, si capisce quanto sia striminzita la possibilità di utilizzo pubblico della struttura».

La Asd si è sempre difesa puntualizzando che buona parte dei costi della tessera annuale da 25 euro servono per la copertura assicurativa. «Ok, va bene l’assicurazione. Ma i 5 euro quotidiani? Mica ti coprono da eventuali infortuni».

In sintesi ciò che gli skater sassaresi chiedono è che l’impianto diventi davvero aperto al pubblico, e che non venga gestito come un campo di calcio o una palestra. (lu.so.)

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