La Nuova Sardegna

Sassari

Un no dagli ambientalisti all’ostello a Punta Giglio

di Nicola NIeddu
Un no dagli ambientalisti all’ostello a Punta Giglio

Le critiche all’indomani della firma tra Demanio e coop Il Quinto Elemento «Nell’ex postazione antiaerea meglio un museo che una struttura ricettiva»

06 agosto 2018
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ALGHERO. Le associazioni Legambiente, Lipu, Gruppo di intervento giuridico e Nel vivo della storia, sono contrari alla trasformazione dell'ex batteria costiera Sr 413 di Punta Giglio in struttura ricettiva destinata al turismo sostenibile.

La presa di posizione dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste arriva all’indomani della firma tra il Demanio della Stato e la cooperativa “Il Quinto Elemento” che ha vinto il bando pubblico “Cammini e Percorsi” che, ad onor di cronaca, ha riguardato una serie di beni dello Stato in tutto il territorio nazionale.

Secondo gli ambientalisti, il Parco di Porto Conte dovrebbe rivendicare il ruolo di attore principale, visto che la struttura ricade al suo interno. Una struttura storica che risale al secondo conflitto mondiale, sulle cui pareti ci sono ancora grandi disegni e scritte realizzati dai militari che vi hanno soggiornato in quel periodo. «Che sono da inserire nella storiografia locale come esempio di “storia dal basso” – si legge nella nota stampa – . La batteria, bene storico protetto dal Piano paesaggistico regionale, è collocata in un'area di salvaguardia assoluta ed ecologica, all'interno del Parco regionale di Porto Conte. È stata definita, tra l’altro, per decreto del direttore regionale del Mibact, come “parte della memoria locale e nazionale ed è da ritenersi d’interesse culturale”; l'area è poi definita come Sic e Zona protetta speciale dal Comune di Alghero».

Le associazioni evidenziano poi «la ricca flora presente con specie endemiche di elevato valore naturalistico. E l'avifauna, oltre alle specie migratorie, comprende otto specie nidificanti che sono inserite nell’allegato 1 della Direttiva Uccelli dell’Unione Europea». La nota prosegue sottolineando che il “polo sperimentale” che si vorrebbe realizzare avrà impatto negativo sia sulla caserma, sia sull'ambiente. «È elementare e logico pensare che la trasformazione della caserma necessiti di lavori edili, della fornitura di elettricità, acqua, servizi igienici, approvvigionamento, smaltimento rifiuti la cui posa in opera e gestione impatterà pesantemente sull’ambiente con transito di automezzi, rumore, luci notturne e odori».

Altra nota dolente del progetto – scrivono gli ambientalisti – « è la presenza, almeno nel disegno, di piante rampicanti messe a dimora vicino alla veranda della struttura. Pratica vietata e sanzionata in quanto si tratterebbe di piante estranee all’ambiente geografico del Parco.

Secondo Legambiente, Lipu, Gruppo di intervento giuridico e Nel vivo della Storia, la batteria di Punta Giglio, dopo un adeguato restauro conservativo, dovrebbe diventare una struttura museale e di turismo ambientale responsabile e sostenibile di tipo giornaliero, gestita direttamente dal Parco . Dopo una serie di critiche e perplessità sul progetto di riqualificazione a Punta Giglio, arriva anche una proposta da parte della associazioni che propongono di utilizzare, per gli scopi previsti dal bando, l'ex caserma della Guardia di Finanza presente a Porto Conte vicino all'hotel El Faro. «Siamo fiduciosi – concludono – che le istituzioni competenti (specialmente la Soprintendenza di Sassari) recepiranno le nostre istanze e che la batteria potrà essere ristrutturata senza snaturare il messaggio storico e naturalistico che offre».



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