Sassari: donna deceduta in ospedale, i familiari chiedono chiarezza
di Luca Fiori
Il marito di un’anziana morta durante il ricovero per una caduta in casa chiede alla Procura un supplemento di indagini
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SASSARI. «Non mi darò pace fino a quando non mi diranno come è morte mia moglie Stephan. La richiesta della Procura di archiviare l’inchiesta mi fa male, spero che ci sia un supplemento di indagini».
Ha gli occhi lucidi e la voce rotta dal pianto Diego Orani, 78 anni di Ittiri, mentre racconta - ancora incredulo - le ultime ore di vita della donna con cui ha trascorso sessantuno anni della sua vita. Fino a luglio dello scorso anno, quando la donna è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Sassari dopo un incidente domestico e non ha più fatto rientro a casa.
A fine agosto, un mese dopo la morte di Stephan Irmatraud, 87 anni, originaria di Friburgo in Germania, la Procura della Repubblica di Sassari aveva aperto un’inchiesta per far luce sulle cause del decesso della donna, ma dopo qualche mese è arrivata dalla stessa Procura la richiesta di archiviazione al giudice delle indagini preliminari.
I medici del Santissima Annunziata avevano ipotizzato una «sepsi con focolaio broncopolmonare» come causa della fine improvvisa della 87enne e per questo non era stata disposta l’autopsia e la salma era stata restituita immediatamente al marito e ai due figli. Nessun indagato, nessuna responsabilità neanche colposa.
Una tragedia che per la magistratura, viste le condizioni di salute dell’anziana, non si sarebbe potuta evitare in alcun modo.
Non per il marito che un mese dopo aver seppellito la moglie si era rivolto a un legale e aveva presentato una querela contro ignoti. Qualcosa, specialmente nelle ultime ore di vita di Stephan, non convinceva il compagno di una vita che fino a qualche giorno prima l’aveva vista in casa con qualche acciacco ma in condizioni tutto sommato buone.
«Mia moglie è arrivata al pronto soccorso di Sassari alle 19 del 23 luglio con la sospetta frattura di due costole, dovuta a una caduta in casa - racconta Diego Orani - ma dopo qualche ora il quadro clinico è improvvisamente precipitato e il suo cuore si è fermato per sempre su un lettino del reparto di Medicina d’Urgenza del Santissima Annunziata. La mattina del 24 luglio - prosegue - mi hanno chiamato per dirmi che mia moglie non c’era più». Nell’opposizione alla richiesta di archiviazione il legale della famiglia Orani, l’avvocato Salvatore Carboni, ha sottolineato «che le cause della morte della povera anziana non sono note e chiare neppure ai sanitari». La donna era stata trasportata da Ittiri a Sassari in ambulanza, ma solo durante questo tragitto - risulterebbe dalle cartelle cliniche - avrebbe ricevuto la somministrazione dell’ossigeno da parte dei soccorritori del 118 avvisati dal marito di una particolare patologia della 87enne. Dal pronto soccorso, dove era arrivata con la temperatura corporea di poco superiore a 36, Stephan Irmatraud era stata trasferita nel cuore della notte in Medicina d’Urgenza, «vigile e cosciente». Così era rimasta fino alle 4 del mattino, risulta dalla cartella clinica, ma alle 4.30 era stata colta da un arresto cardio-circolatorio, senza aver più ricevuto l’ossigeno «né la somministrazione di un antitrombotico - ha scritto l’avvocato Carboni nelle osservazioni indirizzate al gip - onde evitare un’eventuale embolia polmonare». «Mia moglie aveva le costole rotte - non si dà pace Diego Orani - e invece di intubarla e portarla in Rianimazione le hanno fatto un massaggio cardiaco, magari peggiorando le sue condizioni». In vista dell’udienza fissata per fine marzo davanti al giudice delle indagini preliminari Giuseppe Grotteria per decidere sull’opposizione all’archiviazione, la famiglia della 87enne ha nominato un perito di parte, il medico legale Niccolò Maria Sposimo che in quella occasione depositerà le controdeduzioni alle ipotesi della Procura. «Chiedo solo di sapere se è stato fatto tutto il possibile per salvarle la vita - conclude il marito - solo a quel punto potrò rassegnarmi alla sua scomparsa dopo una vita trascorsa insieme».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ha gli occhi lucidi e la voce rotta dal pianto Diego Orani, 78 anni di Ittiri, mentre racconta - ancora incredulo - le ultime ore di vita della donna con cui ha trascorso sessantuno anni della sua vita. Fino a luglio dello scorso anno, quando la donna è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Sassari dopo un incidente domestico e non ha più fatto rientro a casa.
A fine agosto, un mese dopo la morte di Stephan Irmatraud, 87 anni, originaria di Friburgo in Germania, la Procura della Repubblica di Sassari aveva aperto un’inchiesta per far luce sulle cause del decesso della donna, ma dopo qualche mese è arrivata dalla stessa Procura la richiesta di archiviazione al giudice delle indagini preliminari.
I medici del Santissima Annunziata avevano ipotizzato una «sepsi con focolaio broncopolmonare» come causa della fine improvvisa della 87enne e per questo non era stata disposta l’autopsia e la salma era stata restituita immediatamente al marito e ai due figli. Nessun indagato, nessuna responsabilità neanche colposa.
Una tragedia che per la magistratura, viste le condizioni di salute dell’anziana, non si sarebbe potuta evitare in alcun modo.
Non per il marito che un mese dopo aver seppellito la moglie si era rivolto a un legale e aveva presentato una querela contro ignoti. Qualcosa, specialmente nelle ultime ore di vita di Stephan, non convinceva il compagno di una vita che fino a qualche giorno prima l’aveva vista in casa con qualche acciacco ma in condizioni tutto sommato buone.
«Mia moglie è arrivata al pronto soccorso di Sassari alle 19 del 23 luglio con la sospetta frattura di due costole, dovuta a una caduta in casa - racconta Diego Orani - ma dopo qualche ora il quadro clinico è improvvisamente precipitato e il suo cuore si è fermato per sempre su un lettino del reparto di Medicina d’Urgenza del Santissima Annunziata. La mattina del 24 luglio - prosegue - mi hanno chiamato per dirmi che mia moglie non c’era più». Nell’opposizione alla richiesta di archiviazione il legale della famiglia Orani, l’avvocato Salvatore Carboni, ha sottolineato «che le cause della morte della povera anziana non sono note e chiare neppure ai sanitari». La donna era stata trasportata da Ittiri a Sassari in ambulanza, ma solo durante questo tragitto - risulterebbe dalle cartelle cliniche - avrebbe ricevuto la somministrazione dell’ossigeno da parte dei soccorritori del 118 avvisati dal marito di una particolare patologia della 87enne. Dal pronto soccorso, dove era arrivata con la temperatura corporea di poco superiore a 36, Stephan Irmatraud era stata trasferita nel cuore della notte in Medicina d’Urgenza, «vigile e cosciente». Così era rimasta fino alle 4 del mattino, risulta dalla cartella clinica, ma alle 4.30 era stata colta da un arresto cardio-circolatorio, senza aver più ricevuto l’ossigeno «né la somministrazione di un antitrombotico - ha scritto l’avvocato Carboni nelle osservazioni indirizzate al gip - onde evitare un’eventuale embolia polmonare». «Mia moglie aveva le costole rotte - non si dà pace Diego Orani - e invece di intubarla e portarla in Rianimazione le hanno fatto un massaggio cardiaco, magari peggiorando le sue condizioni». In vista dell’udienza fissata per fine marzo davanti al giudice delle indagini preliminari Giuseppe Grotteria per decidere sull’opposizione all’archiviazione, la famiglia della 87enne ha nominato un perito di parte, il medico legale Niccolò Maria Sposimo che in quella occasione depositerà le controdeduzioni alle ipotesi della Procura. «Chiedo solo di sapere se è stato fatto tutto il possibile per salvarle la vita - conclude il marito - solo a quel punto potrò rassegnarmi alla sua scomparsa dopo una vita trascorsa insieme».
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