L’asino sardo in mostra a Ittireddu
Ad aprile il primissimo evento dedicato all’animale che fu il “motore” dell’isola
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ITTIREDDU. Debutterà il 9 e 10 aprile a Ittireddu la prima Mostra regionale dell’Asino sardo, organizzata da Anaerai (Associazione nazionale allevatori delle razze equine e asinine italiane), Associazione allevatori della Regione Sardegna, Comune di Ittireddu e Associazione ippica ittireddese. Nell’occasione saranno portati in mostra asini di razza sarda da tutta l’isola iscritti al Libro genealogico per la conservazione delle razze equine e asinine a limitata diffusione e sarà quindi un evento di carattere nazionale, essendo l’asino sardo una specie unica nel suo genere. Una biodiversità specifica della Sardegna, dove se ne contano 2.358 esemplari, ma anche per secoli il “motore” dell’isola.
«La presenza dell’asino in Sardegna è molto antica – spiegano i promotori – ma furono certamente i sardo-punici a incrementarne l’allevamento con finalità agricole e di trasporto. Molto considerato nel continente ed all’estero questo asinello mite e forte, un tempo chiamato “molente” perché faceva lavorare la mola per la macinazione, era parte viva dell’esistenza d’ogni giorno: infatti, trasportava acqua e merci dalla campagna ai paesi, tirava i carretti e si faceva cavalcare da persone che alle volte pesavano più della metà del suo peso». Peculiari sono anche le sue caratteristiche fisiche, perché l’asino sardo è piccolo - la sua altezza al garrese non può superare i 110 centimetri – e ha un mantello sorcino con riga mulina crociata, le orecchie con il bordo scuro e in alcuni casi anche zebrature su spalle alla spalla, agli arti e ventre chiaro. La criniera è scarsa e più scura del colore del mantello, coda lunga e con scarsi crini».
Fervono i preparativi anche per eventi correlati e sono aperte le adesioni, riservate ai soli allevatori soggetti di razza sarda iscritti al Libro genealogico in possesso dei passaporti e delle certificazioni sanitarie prescritte o previste dalle norme vigenti. Le domande di iscrizione redatte su appositi moduli disponibili nelle sedi di AarSardegna e dei controllori zootecnici dovranno essere inviate direttamente all’associazione allevatori entro il 20 marzo a info@allevatorisardegna.it. (b.m.)
«La presenza dell’asino in Sardegna è molto antica – spiegano i promotori – ma furono certamente i sardo-punici a incrementarne l’allevamento con finalità agricole e di trasporto. Molto considerato nel continente ed all’estero questo asinello mite e forte, un tempo chiamato “molente” perché faceva lavorare la mola per la macinazione, era parte viva dell’esistenza d’ogni giorno: infatti, trasportava acqua e merci dalla campagna ai paesi, tirava i carretti e si faceva cavalcare da persone che alle volte pesavano più della metà del suo peso». Peculiari sono anche le sue caratteristiche fisiche, perché l’asino sardo è piccolo - la sua altezza al garrese non può superare i 110 centimetri – e ha un mantello sorcino con riga mulina crociata, le orecchie con il bordo scuro e in alcuni casi anche zebrature su spalle alla spalla, agli arti e ventre chiaro. La criniera è scarsa e più scura del colore del mantello, coda lunga e con scarsi crini».
Fervono i preparativi anche per eventi correlati e sono aperte le adesioni, riservate ai soli allevatori soggetti di razza sarda iscritti al Libro genealogico in possesso dei passaporti e delle certificazioni sanitarie prescritte o previste dalle norme vigenti. Le domande di iscrizione redatte su appositi moduli disponibili nelle sedi di AarSardegna e dei controllori zootecnici dovranno essere inviate direttamente all’associazione allevatori entro il 20 marzo a info@allevatorisardegna.it. (b.m.)