La Nuova Sardegna

Sassari

Scoppia la polemica

A Sassari il Capodanno più triste della Sardegna, flop per i balli in piazza

di Roberto Sanna
A Sassari il Capodanno più triste della Sardegna, flop per i balli in piazza

La città boccia il programma del Comune, che ha anche speso 6mila euro per le riprese della festa. Sul web si scatena l’ironia

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Sassari “Per colpa di chi, chi, chi...” si sente in sottofondo in un video che mostra piazza Sant’Antonio vuota a mezzanotte e dintorni. Strofa quasi profetica, visto il putiferio che si è scatenato intorno al Capodanno cittadino e l’immancabile caccia al colpevole del flop. Triste, solitario y final come nel celebre romanzo di Osvaldo Soriano, il cantante ha regolarmente portato a termine il suo compito mentre il web veniva invaso da foto, video, commenti feroci e sarcastiche pagine Facebook dedicate al clamoroso flop di fine anno. Un’ondata proseguita ieri per tutta la giornata e connotata da una nota politica con le forze di centrosinistra che hanno emesso un duro comunicato.
 

Una polemica che conclude male un mese sul quale l’amministrazione comunale aveva puntato fiches pesanti sul versante delle opere pubbliche come, tra le altre, il Fosso della Noce, il PalaSerradimigni, il mercato civico, il Turritania e la riapertura del Padiglione Tavolara. Progetti e cantieri importanti per la città, ma la giunta ora scivola su un Capodanno contestato sin dalla pubblicazione, a fine novembre, di un bando arrivato quando già erano noti i programmi delle altre città. Non che l’amministrazione non abbia investito sulle festività: 170mila euro, 60mila dei quali per il Capodanno (e 6mila a un’agenzia per le riprese della festa). La posizione era stata chiara: niente grandi eventi, ma un intrattenimento locale. La vicenda ha imboccato un percorso complicato con l’assessora alla Cultura Laura Useri dritta per la sua strada mentre le varie componenti cittadine si sfilavano. Ai primi di dicembre l’argomento è approdato in una sede istituzionale, la commissione Cultura, dove si è assistito a una sorta di regolamento di conti. L’assessora ha difeso la sua idea di «Un Capodanno itinerante, con la gente che si muove tra le tre piazze del centro, dando una mano anche alle attività sul percorso, più una proposta autonoma per il Latte Dolce. Senza provare a fare concorrenza ad Alghero o Castelsardo che hanno tradizione consolidata, servizi. E chi critica non ha portato nessuna proposta». Posizione contestata dalle opposizioni, con la voce fuori dal coro della maggioranza anche del consigliere Cristian Luisi, professionista del settore così come Daniele Deiana, consigliere di Fratelli d’Italia che più volte ha appoggiato il sindaco Nanni Campus ma critico su questo punto.

Nel corso della stessa commissione il consigliere d’opposizione Mariano Brianda ha anche invitato «a guardare avanti e non indietro e salvare il salvabile» ma la situazione è precipitata nel giro di pochissimo tempo. Alla discussione era infatti presente il presidente della Fipe (la Federazione italiana pubblici esercizi, che a Sassari riunisce 300 associati tra bar, ristoranti e pizzerie) Alberto Fois, anche lui professionista del settore intrattenimento, che ha bocciato l’idea prevedendo la serrata delle attività: «Nessuno dal Comune ci ha consultato, nessuno ha mai voluto dialogare con noi che magari avremmo potuto suggerire qualche idea più brillante dei balli di gruppo. Come se i nostri associati non aspettassero queste feste e Capodanno per una boccata di ossigeno». A far prendere corpo al flop, qualche giorno dopo, la notizia che una sola scuola di ballo aveva aderito al bando e avrebbe dovuto dividersi fra le varie piazze scelte dal Comune.

Un disinteresse complessivo che ieri ha portato solo un po’ di passanti fermarsi nel punto più centrale e trafficato, piazza Azuni, e il deserto altrove. Finale quasi annunciato dove l’immagine più triste non sono state però le piazze vuote o i cantanti solitari, ma quella di una città che non ha saputo (o voluto) parlarsi tra le varie componenti. Premesso che non è certo obbligatorio organizzare un Capodanno in piazza, non si può negare che con 60mila euro qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare. Andrà sicuramente chiarito ma è molto importante che tutti facciano lo sforzo di riprendere a parlarsi. Per evitare momenti mortificanti come quelli del 31 notte e far riscoprire a Sassari, e per 365 giorni, quella bellezza e quella dignità che ha sempre avuto, a prescindere da budget, concerti e grandi eventi.

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