Stintino, contatore staccato al villaggio: vacanze saltate per 52 famiglie
La Soge srl non ha riattivato il contatore all'ex Bagaglino, la vertenza finisce in tribunale
Sassari Proprietari di bellissimi appartamenti a due passi dal mare, all’interno di un villaggio (l’ex Bagaglino) che ha fatto la storia del turismo estivo a Stintino, ma impossibilitati a godersi le proprie case quando lo desiderano. La ragione? Il titolare dell’unico contatore per l’energia elettrica (ossia il legale rappresentante della società Soge srl alla quale appartengono 230 alloggi dei 282 complessivi del comparto “La Corte”) ha deciso in autonomia di non riattivare la corrente, lasciando senza luce i 52 proprietari delle restanti abitazioni. «Nonostante le ripetute e accorate richieste – spiegano tra amarezza e incredulità – nulla è successo. Il ponte tra il 25 aprile e il primo maggio è saltato e anche questi ultimi giorni nei quali avremmo voluto respirare un po’ di relax a casa nostra, non abbiamo potuto farlo. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci a un legale».
L’avvocata Franca Lendaro, che tutela per il momento 19 proprietari, ha prima inviato a Soge srl un formale atto di diffida intimando la riattivazione immediata della corrente elettrica. E successivamente, non avendo avuto alcun riscontro, si è rivolta al tribunale con un provvedimento d’urgenza. Il giudice Stefania Deiana, preso atto del ricorso, ha fissato per il primo giugno l’udienza per la discussione della causa.
Si potrebbe utilizzare il termine “ostaggi”, per descrivere la condizione in cui si trova una cinquantina di famiglie del complesso “La Corte” (in quello che fu il Country Village, poi fallito).
Succede infatti che la società Soge srl – che acquistò gli immobili nel 2006 dal Fallimento Country Village – è titolare dell’utenza elettrica dell’unico contatore che rifornisce la struttura residenziale. E sempre la stessa società gestisce la fornitura elettrica attraverso un periodico allaccio e distacco, sospendendo l’erogazione d’inverno (all’incirca da ottobre) e riattivandola in primavera (più o meno ad aprile) di ogni anno. Tranne nel 2023.
Con una mail inviata lo scorso 11 aprile a tutte le persone che sollecitavano il riallaccio, il legale rappresentante di Soge ha infatti comunicato che la corrente sarebbe stata riattivata solo alle sue “condizioni”. Due in particolare: che uno dei proprietari (di cui indicava il nome nella mail) porgesse “scuse scritte” per il contenuto di un messaggio girato su whatsapp e poi che tutti saldassero “i debiti pregressi”.
«Tutti chi?» si sono chiesti i proprietari di numerosi alloggi: «Molti di noi, dopo il conguaglio delle somme che Soge ci ha inviato il 4 marzo sono risultati addirittura creditori, altri che erano a debito hanno pagato quanto richiesto e solo due hanno legittimamente contestato le somme richieste chiedendo chiarimenti al riguardo, come era loro diritto considerato che quella comunicazione era priva di dettagli». Ma per tutta risposta Soge avrebbe inviato la famosa mail. «Hanno ottenuto anche le “scuse scritte” che venivano richieste come condizione imprescindibile. Ma nemmeno questo è bastato». Da qui l’esposto ai carabinieri di Stintino, inoltrato anche al sindaco Rita Vallebella e all’Enel con la richiesta di un intervento per la riattivazione della corrente «trattandosi di un bene essenziale la cui mancanza rende gli immobili inutilizzabili».
Il primo giugno la parola passerà al giudice del tribunale civile di Sassari.