La Nuova Sardegna

Sassari

Tentato furto

Porto Torres, salta su una barca e prova a rubarla ma finisce in manette

di Luca Fiori
Porto Torres, salta su una barca e prova a rubarla ma finisce in manette

L’uomo bloccato dai carabinieri

2 MINUTI DI LETTURA





Sassari Domenica sera ha raggiunto a nuoto uno del moli del porto turistico di Porto Torres, è salito a bordo di una piccola imbarcazione ormeggiata accanto ad altri scafi e ha tentato di accendere il motore per allontanarsi. È finito malissimo - con le manette intorno ai polsi - il tentativo di lasciare il porto, per raggiungere chissà quale destinazione, per Youssef Abid, marocchino di 28 anni, bloccato dai carabinieri quando aveva già sollevato i parabordi e stava cercando in tutti i modi di far partire il piccolo cabinato “Mano 20” di circa sei metri di proprietà di Emiliano Manchia.

Il 28enne arrestato, già conosciuto dalle forze dell’ordine per essere stato recentemente denunciato per ricettazione, ha tentato in tutti i modi di convincere i militari di essere il proprietario dell’imbarcazione, senza però riuscire a convincerli. L’uomo, che ha poi raccontato di essere arrivato in Sardegna da poco dalla Sicilia e di vivere tra Sassari e Porto Torres, aveva anche indossato il giubbotto salvagente in dotazione alla barca e stava cercando senza successo di accendere i motori per salpare.

Il suo piano però non è andato a buon fine, perché intorno alle 18.30 qualcuno ha notato i suoi movimenti a bordo della barca e ha chiamato il 112. Chi ha avvisato i carabinieri ha raccontato di averlo visto raggiungere il cabinato a nuoto e di essere poi salito a bordo, con una borsa contente degli indumenti, attraverso le cime di altre imbarcazioni. I carabinieri della compagnia di Porto Torres sono arrivati al porto in pochi istanti. Davanti si sono trovati un uomo impacciato che ha subito dato l’impressione di non essere il proprietario della barca. Dopo aver appurato che il 28enne non aveva effettivamente alcun titolo per trovarsi a bordo del cabinato, i carabinieri hanno avvisato il magistrato di turno, il sostituto procuratore Mario Leo, che ha disposto la custodia nel carcere di Bancali, dove l’uomo ha trascorso la notte di domenica. Ieri mattina gli agenti della polizia penitenziaria lo hanno accompagnato in tribunale a Sassari. Difeso dall’avvocato Pierfrancesco Cherchi Minniti, è comparso davanti al giudice Paolo Bulla. In aula ha scelto di rispondere alle domande del giudice e del pm, ma la sua versione è stata poco convincente. «Quella barca è la mia» ha detto Youssef Abid, senza però mostrare alcun documento che provasse che stava dicendo la verità. Nonostante le ripetute richieste del giudice, il 28enne nel corso dell’udienza non è stato in grado di fornire la sua residenza e per questo - dopo una lunga camera di consiglio - è arrivata per lui la decisione del trasferimento nel carcere di Bancali in attesa del processo.


 

Primo piano
Meteo

Nubifragi e vento a 100 chilometri orari: nell’isola arriva la tempesta africana

Le nostre iniziative