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Allarme sicurezza

Sassari, spari a 20 metri dalla scuola: far west in via San Donato

di Davide Pinna
Sassari, spari a 20 metri dalla scuola: far west in via San Donato

I colpi sono stati esplosi durante uno scontro tra gruppi di stranieri. I carabinieri hanno arrestato un senegalese con l’accusa di tentato omicidio

20 ottobre 2023
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Sassari È quasi l’ora di pranzo, i bambini stanno per uscire dall’Istituto Comprensivo, che dista appena venti metri. Altri sono in strada, giocano davanti a casa, dove sta passando anche una portalettere. Proprio in quel momento, una serie di esplosioni semina il panico in via San Donato, nel cuore della città vecchia, tra corso Vittorio Emanuele e via Alberto Lamarmora, all’altezza di un vicolo chiuso contraddistinto con la lettera A. Sono colpi di arma da fuoco, una rivoltella che è venuta fuori nel corso di un lite fra residenti del quartiere di origine africana. Dal revolver sono stati esplosi almeno due colpi, ma nessuno è andato a segno. Secondo le prime ricostruzioni, la mano che ha sparato è quella di un cittadino di origine senegalese nato nel 1978. Dopo essere stato fermato, è stato accompagnato nella caserma dei carabinieri e poi trattenuto in stato di arresto. L’uomo è assistito dall’avvocato Giuseppe Onorato. In caserma, ci è finito anche un altro giovane, di origine nigeriana stavolta. Sempre stando alle prime ricostruzioni, era il destinatario dei colpi di pistola. Il nigeriano è stato rilasciato: la perquisizione e gli accertamenti a suo carico non hanno fatto emergere alcun elemento che ne motivasse l’arresto.

In strada anche bambini Molti testimoni e residenti preferiscono non parlare, poi qualcuno racconta: «Inizialmente la lite stava coinvolgendo due persone, poi hanno cominciato ad aggiungersi altre voci» racconta un ragazzo che abita poco distante. «Si stavano fronteggiando coi coltelli, poi abbiamo sentito gli spari. È successo proprio qua di fronte» racconta, indicando un portone vicino all’incrocio con via San Cristoforo, a poco più di cinquanta metri dal corso Vittorio Emanuele. «C’erano due o tre bambini che giocavano in strada – prosegue – e stava passando anche la postina: come si sono sentiti gli spari, si è affacciata una ragazza che ha portato i bambini e la postina al sicuro dentro casa». Gli spari, secondo quanto accertato dai carabinieri della compagnia di Sassari coordinati dal capitano Antonio Odoroso e dal tenente colonnello Diego Polio, erano rivolti verso la finestra dell’abitazione dove vive il cittadino nigeriano e i proiettili si sono conficcati nella facciata e all’interno.

L’intervento Dopo gli spari, sono partite numerose telefonate al numero di emergenza 112 e i primi ad arrivare sul posto sono stati i carabinieri, che sono riusciti rapidamente a rintracciare e fermare l’aggressore. Nessun fuggi-fuggi, anzi dai presenti è arrivata una qualche forma di collaborazione che ha permesso di ricostruire velocemente i fatti. In breve tempo sono arrivate sul posto anche la polizia di stato e la polizia locale e la zona è stata isolata: le pattuglie hanno bloccato l’accesso da corso Vittorio Emanuele e le strette viuzze del quartiere di San Donato si sono riempite di agenti in divisa e in borghese, muniti di giubbotto antiproiettile. Tanti curiosi hanno affollato il tratto di corso Vittorio Emanuele all’incrocio con via San Donato, dove si è creato anche un piccolo ingorgo. Verso le 14 sono cominciati i rilievi condotti dai militari dell’Arma, incaricati di svolgere le indagini: per raggiungere l’abitazione contro cui erano stati esplosi i colpi, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco armati di scala a pioli, impossibile far transitare l’autoscala.

I precedenti Basta riavvolgere il nastro di 24 ore, per trovarsi di fronte a una situazione molto simile. Sempre intorno all’ora di pranzo, due gruppi di cittadini stranieri si sono fronteggiati in pieno centro, inseguendosi con coltelli e machete nella zona tra via San Donato e corso Trinità, per poi dileguarsi all’arrivo delle forze dell’ordine. Difficile non immaginare un nesso fra i due eventi, anche perché il senegalese arrestato mostrava una evidente ferita sul capo, che potrebbe essere legata allo scontro di mercoledì e che, sicuramente, non dipende dalla sparatoria di ieri.
 

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