In Sardegna i vini bianchi piacciono più dei rossi, in calo gli spumanti
Presentata la guida Vitae 2024 dell’Associazione sommelier italiani: recensite 78 cantine isolane in una “radiografia” completa delle produzioni del territorio
Sassari In Sardegna si produce più bianco che rosso, il marchio Igt supera anche produzioni storiche come quelle del Cannonau e del Vermentino, gli spumanti attraversano una fase di stasi, le cantine sociali continuano a trainare il movimento. In ogni caso, il comparto vitivinicolo isolano è vivace, ha belle eccellenze e soprattutto continua a rafforzare il suo legame con i territori. In sintesi è questa la “radiografia” che emerge dalla guida Vitae 2024 dell’Ais (Associazione sommelier italiani) che è stata presentata ieri mattina nel palazzo della Provincia.
Al tavolo il presidente regionale Antonio Furesi, il suo predecessore Roberto Dessanti e il curatore della sezione sarda della guida Pierpaolo Fiori, che hanno illustrato sia i risultati sia le caratteristiche del lavoro svolto.
«Siamo alla decima edizione della nostra guida, non ci siamo fermati nemmeno durante la pandemia _ ha ricordato Dessanti _ e i nostri sforzi sono ripagati da una crescita costante nei numeri e nella qualità del lavoro svolto dalla nostra squadra».
Antonio Furesi ha annunciato che il riconoscimento del Tastevin quest’anno è stato assegnato alla Cantina sociale di Dolianova per il vino Jù 2019: «Il tema nazionale di quest’anno è il paesaggio rurale, abbiamo voluto premiare una cantina che si impegna in questo senso, rafforza i legami col territorio e si occupa dei vitigni tipici dell’isola».
Pierpaolo Fiori, oltre a ribadire il concetto fondamentale del legame col territorio, ha snocciolato le imponenti cifre del lavoro svolto dai sommelier dell’Ais, che hanno esplorato quasi la metà della produzione isolana: 78 cantine piccole e grandi che complessivamente producono 28 milioni di bottiglie, distribuite su 5.870 ettari di vigne. «Aumentano i bianchi evoluti, crescono i prodotti vinificati in anfora o macerati _ ha sintetizzato _, crescono anche i vini bianchi secchi da vitigni aromatici e gli spumanti rosati. In aumento anche i vini rossi di pronta beva, mentre il settore bio resta complicato: è poco esplorato, il problema delle stagioni “pazze” si fa sentire e soprattutto la congiuntura economica è difficile da superare perché solo chi ha le spalle ben coperte può impegnarsi veramente nel bio».