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Sassari, “Il Sogno” di Don Galia compie 25 anni: «Raccogliamo gli ultimi nel nome di Don Bosco»

di Luca Fiori
Sassari, “Il Sogno” di Don Galia compie 25 anni: «Raccogliamo gli ultimi nel nome di Don Bosco»

L’associazione salesiana di San Giorgio festeggia un quarto di secolo. Giovedì 18 aprile tavola rotonda in aula magna per raccontare le storie degli ultimi e una realtà che oggi crea occupazione e nuove possibilità

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Sassari «Raccogliamo gli ultimi, quelli che Papa Francesco chiama gli scarti, diamo una mano a che vive un disagio, talvolta provocato da un sistema sociale ingiusto ed egoista, e proviamo a rimettere in carreggiata chi si è perso».

Sembra un sogno è in qualche modo lo è, ma di fatto è la realtà che si vive ogni giorno - da 25 anni - nell’oasi del Centro Salesiano di San Giorgio, a due passi dalla città, dove nel mese di maggio del 1999 - per volontà dei Salesiani della Sardegna - prese forma un progetto di accoglienza residenziale per minori in situazione di marginalità, devianza e a rischio di esclusione sociale, affidato al sacerdote e pedagogista don Gaetano Galia, 64 anni originario di Arborea.

Quel progetto, nato inizialmente sotto forma di associazione fu chiamato “Il Sogno”. «In continuità di quello di Don Bosco, a cui a nove anni – spiega don Galia – venne anticipato quello che gli sarebbe successo nella vita. Noi continuiamo il sogno di don Bosco in favore dei ragazzi più poveri ed emarginati».

Nata come associazione, la realtà di San Giorgio negli anni ha saputo trasformarsi, evolversi e migliorarsi, riuscendo a creare al suo interno il Cospes Salesiani Sardegna che si occupa di formazione e orientamento, la Cooperativa sociale il Sogno che accoglie i minori in difficoltà, la Cooperativa sociale Differenze che promuove l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, e la Comunità di accoglienza Don Graziano Muntoni che si occupa di detenuti in misura alternativa.

Per festeggiare l’importante traguardo dei venticinque anni di vita del progetto, giovedì 18 aprile alle 16 è in programma una tavola rotonda nell’aula magna dell’università, alla presenza del rettore Gavino Mariotti, del sindaco Nanni Campus e dell’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba. I relatori, insieme a don Gaetano Galia e al sociologo Alberto Merler, saranno proprio i responsabili delle varie anime nate in questo quarto di secolo all’interno del progetto “Il Sogno”.

Antonella Brusa, referente del Cospes (nato nel 2000), ente che opera nel campo della formazione, dell’orientamento e della promozione dell’integrazione sociale, racconterà la vita di una realtà capace di dare tre posti di lavoro a tempo indeterminato e venti a progetto a seconda dei bandi regionali.

Marco Pondi, che si occupa della comunità per minori (nata nel 2003), racconterà le storie dei giovani in difficoltà e la gestione di una struttura capace di accogliere 10 ragazzi (più 2 posti per la pronta accoglienza) e un centro diurno per minori dai 3 ai 17 anni.

Luciano Piras, direttore della cooperativa sociale “Differenze” (nata nel 2004) illustrerà invece i progetti legati all’agricoltura sociale all’interno di una realtà che ha vent’anni e che oggi dà lavoro a 8 persone a tempo indeterminato e a 5 a tempo determinato, di cui 7 svantaggiati e 2 ex detenuti.

Suor Ornella Baratelli, referente insieme a don Gaetano Galia della comunità di accoglienza Don Graziano Muntoni (nata nel 2015) racconterà la storia di quella che da nove anni è la casa di chi è stato in carcere e, non avendo un’abitazione o una famiglia, ha necessità di ripartire dopo la detenzione e dei detenuti in permesso premio.

«Il nostro sogno - aggiunge don Gaetano Galia - è quello di dare una possibilità a chi, dopo tanti fallimenti, pensava di non averla più. Ma anche i fallimenti fanno parte della bellezza di questo lavoro. Anche chi ha fallito nella vita, ogni volta che ci incontra - conclude don Gaetano – ci ringrazia, per quello spazio di tempo in cui abbiamo dato loro serenità, affetto e valori».

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