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Sassari

Verso i Candelieri

Sassari, una Faradda senza musica techno: «Era diventata una discoteca»

di Luca Fiori
Sassari, una Faradda senza musica techno: «Era diventata una discoteca»

L’ordinanza del sindaco Mascia piace anche ai gestori dei locali

04 agosto 2024
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Sassari Il suono del piffero e del tamburo, gli applausi scroscianti e i canti della folla che incoraggia i portatori - fallu baddà, fallu baddà - al passaggio dei candelieri tra le due ali di folla, non saranno più coperti dalla musica techno, sparata a tutto volume come sulle spiagge di Ibiza. Per il secondo anno consecutivo (il sindaco Giuseppe Mascia ha condiviso la decisione di Nanni Campus) il Comune ha preso questo impegno, con l’ordinanza che vieta dalle 16 del pomeriggio del 14 agosto di trasformare il percorso della “Faradda” e le vie limitrofe in piste da ballo senza regole. E i primi a condividere questa decisione, che poteva sembrare impopolare, sembrano essere gli stessi esercenti delle attività che si affacciano sul tracciato che la sera della Discesa diventano le tappe infinite di una “via crucis” alcolica e danzante, che negli ultimi anni stava degenerando, trasformando la festa in una sagra senza controllo.

«Durante la discesa ci deve essere rispetto della tradizione – spiega Luciano Dedola titolare del “Bar Luciano” di corso Vico – rispetto che purtroppo invece sta vendendo meno. Nelle ultime edizioni della Faradda abbiamo assistito a un declino – aggiunge – forse bisogna tornare indietro, all’origine della festa. Se devo essere sincero – prosegue il titolare del bar – avrei consentito di tenere la musica qualche ora in più delle 16, per intrattenere i tanti turisti che visiteranno la città il 14 agosto dalla mattina per le vestizioni dei ceri e dopo pranzo saranno in giro per il centro in attesa dell’inizio della discesa. Penso che la musica si sarebbe potuta spegnere alle 18 – conclude Luciano Dedola – ma sul fatto che durante la Faradda sia vietata sono assolutamente d’accordo».

Pochi metri più avanti Salvatore Abis, titolare del “Bel Bar” la pensa allo stesso modo. «Noi non faremo alcun tipo di intrattenimento musicale – spiega il titolare del bar di corso Vico – abbiamo la fortuna di lavorare in questa zona della città che è già di per sé molto viva e rumorosa, soprattutto in questi giorni di avvicinamento alla festa. Ci piace sentire il suono del tamburo – prosegue – che è quello che rappresenta la tradizione dei candelieri. Non credo ci sia bisogno di altri tipi di musica – prosegue sorridendo – altrimenti è proprio il caso di dire, visto che è uno dei simboli della festa, che non si sentirebbe un piffero».

Patrizia Nieddu titolare del “Bar Copacabana” non vede l’ordinanza, che il sindaco Giuseppe Mascia ha voluto sottolineare durante la presentazione del programma della festeggiamenti a Palazzo Ducale, come un problema. «Noi come ogni anno faremo musica qui nella piazzetta davanti al bar – spiega – avremo un gruppo di musica esclusivamente sassarese, ma lo faremo suonare di mattina, durante le vestizioni. La sera prosegue – la titolare del bar – è giusto che il suono della festa non venga disturbato dal frastuono delle casse, la tradizione non deve essere contaminata con musica techno sparata a tutto volume».

Sulle tradizioni la pensa allo stesso modo il titolare di quella che, a inizio percorso, è considerata la prima tappa anche per i portatori, per bere un primo bicchiere d’acqua dopo la partenza da piazza Castello. «Anche noi abbiamo in programma qualche serata musicale – spiega Angelino Lai titolare del Bar Grandi – ma davanti al nostro bar suoneranno il 12 agosto. Sarà musica sassarese, come è giusto che sia in questi giorni, sia per chi vive in città che per i turisti, ma durante la discesa è giusto rispettare i suoni tradizionali».

Pensieri che sono gli stessi del primo cittadino, che ha motivato così l’ordinanza: «In tutta la città – spiega il sindaco Giuseppe Mascia – si devono sentire distintamente i suoni della festa, il ritmo dei tamburi e l’allegria dei pifferi che accompagnano la danza dei Candelieri per tutta la Faradda. Tutto questo appartiene alla storia di Sassari, questa è la colonna sonora della manifestazione. Per tutti gli altri generi di musica c’è tutto il tempo prima e dopo la Faradda».

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