La Nuova Sardegna

Sassari

La dimora storica

Ecco la maestosa Villa del glicine di Sassari: tornerà a splendere grazie a un nuovo proprietario

di Roberto Sanna
Ecco la maestosa Villa del glicine di Sassari: tornerà a splendere grazie a un nuovo proprietario

L’operazione è stata chiusa da una società che vuole ristrutturarla e rilanciarla. Fu costruita a metà degli anni Venti dall’ingegner Raffaello Oggiano

12 agosto 2024
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Sassari La villa di viale Umberto che con la sua vetrata e il maestoso glicine che abbraccia la facciata resta uno degli scorci sassaresi più ammirati e fotografati. Disabitata da alcuni anni, recentemente è stata acquistata da una società locale che vuole riportarla agli antichi splendori ristrutturandola e trasformandola in un punto di riferimento della città.

Costruita a metà degli anni Venti dall’ingegner Raffaello Oggiano, si eleva su sei piani, affonda le fondamenta nel fosso della Noce ed è circondata da un parco di tremila metri quadri (comprendente un meraviglioso agrumeto) che arriva fino a via Principessa Iolanda. L’ultimo ad abitarla è stato il professor Virgilio Mura, pronipote del costruttore, venuto a mancare nel 2021. Preside della facoltà di Scienze politiche, raffinato intellettuale con una grande passione per la filosofia della politica, Virgilio Mura considerava quella casa il suo luogo del cuore tanto che nel 2016 scrisse un libro (“Raffaello Oggiano ingegnere a Sassari. Carte, libri progetti”, Edes edizioni) proprio sull’attività professionale di Raffaello Oggiano, uno dei progettisti che maggiormente ha lasciato il segno nella città.

Oggiano, nato a Castelsardo nel 1881 e scomparso nel 1973, progettò molte case che oggi non esistono più, in particolare nel quartiere di Porcellana, mentre resistono diverse opere nel quartiere di Cappuccini; portano la sua firma edifici come casa Berlinguer in via Alghero, la Casa della Divina Provvidenza, diversi campanili dei paesi attorno a Sassari e si occupò, insieme al fratello Giuseppe, anche delle bonifiche della Nurra. In questi anni la villa di viale Umberto non è rimasta del tutto abbandonata, in particolare il parco si presenta curato, ma venderla non è stato semplice: «Non credo che tante città abbiamo nel loro centro gioielli come questo – dice Lino Dettori, l’agente immobiliare di Italbeni che ha portato a termine l’operazione – , si tratta di un immobile con grandi potenzialità, Purtroppo non tutti lo hanno capito e dal momento in cui è stata messa in vendita è passato molto tempo.

La maggior parte delle volte a spaventare non era tanto il prezzo, quanto l’idea di impegnarsi nella ristrutturazione. Eppure posso dirvi che, per quanto serva un lavoro impegnativo, questa villa non è messa così male come qualcuno potrebbe pensare. E chi l’ha acquistata si è presentato con le idee chiare, dopo averla vista ha subito deciso per chiudere l’operazione». Difficile pensare a quello che diventerà in futuro: potrebbe diventare un raffinato boutique hotel, per esempio, oppure ospitare eventi in un progetto simile a quello di Villa Mosca ad Alghero. In ogni caso era giusto che la città riuscisse a conservare e recuperare uno dei luoghi più belli e romantici del suo passato.

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