Il sogno di Margherita Serra e Giuliano Satta: «Anche qui si può fare impresa»
Lei di Ittiri, lui portotorrese, nel 2007 avviarono un’azienda di saldature in Toscana. Da poco l’inaugurazione a Porto Torres della nuova sede produttiva nell’area artigianale
Porto Torres In una area artigianale che stenta a decollare e che attende ancora gli interventi programmati dal Consorzio industriale provinciale di Sassari, c’è una giovane coppia che ha invece deciso di investire con l’acquisto di un capannone industriale.
Margherita Serra di Ittiri e Giuliano Satta di Porto Torres – 36 anni lei e 38 anni lui – avevano creato nel 2007 la loro piccola impresa di saldature a Calenzano, in Toscana, chiamandola con le iniziali dei loro nomi: Emmegi. Giuliano e Margherita erano poco più che maggiorenni quando decisero di emigrare, ma con il trascorrere del tempo e la loro grande determinazione sono riusciti a far crescere un’azienda partita in un piccolo garage, dotandola di macchinari all'avanguardia e arrivando ad assumere trenta persone.
«In Toscana avevamo affittato un piccolo garage – racconta Margherita – e ci occupavano di saldature per qualunque settore e per qualunque azienda fosse disposta ad affidarci i lavori: il settore ferroviario è sempre stato il nostro punto di forza, ma tanti altri clienti hanno sono rimasti soddisfatti della qualità dei nostri lavori e ci hanno permesso di pensare ad altre soluzioni per continuare ad operare nelle saldature». Tra queste, la più importante, la decisione di ritornare in Sardegna nel 2013, dopo però aver acquisito numerosi clienti importanti e soprattutto la loro fiducia nell’operato della Emmegi.
«Con i clienti si era raggiunto l’accordo di poter continuare i lavori nell’isola – aggiunge Giuliano -, in una fabbricato di via Pigafetta, attraverso i progetti che ci venivano inviati: la vicinanza dello scalo marittimo di Porto Torres e di quello di Olbia, oltre ai due aeroporti, si sono rivelati importanti per la spedizione delle commesse finite e certificate. Nel frattempo abbiamo ottenuto delle certificazioni importanti sulla qualità, che ci hanno consentito di acquisire commesse importanti da multinazionali quali Hitachi e Ariston. Per quanto riguarda la nuova forza lavoro – prosegue -, assumeremo solo personale non qualificato, perché siamo l’unica azienda in Sardegna che fa saldature ferroviarie: ci occuperemo noi della formazione».
Dopo il consolidamento dell’azienda nella zona artigianale di Porto Torres, con l’aumento della clientela da nord e centro Italia, il primo obiettivo è stato quello di trovare una nuova collazione più idonea per le esigenze lavorative. Ecco dunque l’occasione con l’acquisto all’asta del nuovo capannone, 435mila euro, nella zona dove è insediato l’Incubatore di imprese del CipSS. La nuova “casa” della Emmegi comprende un’area produttiva di 3.200 metri quadri al piano e 4.200 metri quadri di piazzale.
L’azienda ha investito circa 2 milioni di euro per dotarsi di nuovi macchinari all’avanguardia che possano soddisfare le esigenze di una clientela importante conquistata nel corso degli anni. L’altra novità all’interno della Emmegi è anche la presenza delle donne nel reparto di saldatura e pressopiegatura, una manodopera femminile che dimostra di saperci fare nonostante il lavoro metalmeccanico sia quasi sempre associato alla figura maschile.
La stessa azienda col passare degli anni è cresciuta di pari passo con l’acquisizione di nuove certificazioni che gli permettono di abbracciare nuovi clienti e nuove commesse. Ecco perché la scelta di acquistare all'asta la nuova struttura, inaugurata venerdì scorso.
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