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La guerra in Medio Oriente

Libano, il sindaco Giuseppe Mascia: «Tutta la città è vicina ai soldati della Brigata Sassari»

Libano, il sindaco Giuseppe Mascia: «Tutta la città è vicina ai soldati della Brigata Sassari»

Il primo cittadino ha rivolto una lettera al generale Stefano Messina: «Condanniamo gli attacchi dell’esercito israeliano»

11 ottobre 2024
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Sassari «La città è vicina a tutte le donne e gli uomini della Brigata Sassari impegnati in Libano». Il primo cittadino di Sassari Giuseppe Mascia ha inviato una lettera al generale della Brigata Stefano Messina, per manifestare la vicinanza e la solidarietà dell’amministrazione comunale e dei sassaresi nei confronti dei militari, le cui basi sono state bersagliate più volte dai tiri di artiglieria dell’esercito israeliano. Mascia ha concluso la missiva citando il grido di battaglia dei soldati sassarini: «Fortza paris!»

«Gli attacchi perpetrati ieri e oggi anche contro la Base UNIFIL dall’esercito israeliano sono un gravissimo vulnus al diritto internazionale e, di fatto, compromettono la possibilità per il contingente italiano e degli altri Paesi a ciò incaricati dall’ONU di agire come forza di interposizione, a vantaggio delle popolazioni, e un serio pregiudizio rispetto alla  normalizzazione della situazione in quella martoriata area del mondo» si legge nella lettera.

«Nel condannare fermamente l’azione intrapresa dallo Stato israeliano contro il contingente che agisce per mandato delle Nazioni Unite – prosegue Mascia -, desidero ancora una volta e con ancora maggior forza esprimere la vicinanza e il sostegno della Città di Sassari a lei e alle donne e agli uomini della nostra Brigata impegnati in Libano, formulando l’auspicio che siano quanto prima ripristinare le condizioni perché possiate riprendere a operare a nome della comunità internazionale e in vista dei beni supremi della salvaguardia delle vite umane, della pacifica convivenza e della sicurezza internazionale».

«La prego di far giungere questi nostri sentimenti e voti ai militari che con Lei operano in Libano, unitamente al nostro affettuoso saluto. Fortza paris!» è la conclusione.

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