Lite tra settantenni con motosega e bastone, chiesta una condanna
Nel 2022 un duello a Lu Bagnu. Il reato di tentato omicidio è stato riqualificato in lesioni
Sassari Uno aveva accusato l’altro di tentato omicidio: «Voleva uccidermi con la motosega elettrica». L’altro, per contro, aveva replicato: «È stata legittima difesa, si è ferito da solo mentre mi stava aggredendo con un bastone».
Due versioni contrapposte e tali sono rimaste anche nell’aula del tribunale dove solo uno dei due è imputato (incensurato, difeso dall’avvocato Nicola Satta). L’accusa iniziale, tentato omicidio, era stata riqualificata in lesioni dal gip (che aveva rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare in carcere evidenziando l’indole tutt’altro che aggressiva dell’indagato, vittima probabilmente di un isolato e momentaneo momento di rabbia dovuto al comportamento reiteratamente aggressivo e provocatorio del “rivale”). Ieri mattina il pubblico ministero ha chiesto al giudice la condanna a cinque mesi di reclusione. Istanza a cui si è associato il legale di parte civile Bachisio Basoli. L’avvocato Satta ha invece sollecitato l’assoluzione per il proprio assistito ritenendo che il processo avesse appurato la legittima difesa.
I fatti, accaduti a Lu Bagnu (Castelsardo), risalgono a settembre di due anni fa. Un’auto e una moto si erano affiancate pericolosamente, poi due 70enni erano scesi dai rispettivi mezzi e avevano cominciato a darsele di santa ragione: uno armato di bastone e l’altro imbracciando una motosega. Una scena da far west, alle 10.30 del mattino, nel centralissimo Corso Italia, davanti agli occhi dei passanti impietriti. I due 70enni avevano fermato i mezzi sulla carreggiata, il conducente della Smart aveva impugnato un bastone che aveva a bordo; il coetaneo in moto aveva estratto dalla sella una motosega elettrica compatta, di quelle da potatura, appena ritirata da un negozio. Ad avere la peggio era stato l’automobilista che aveva riportato varie ferite sulle mani. I due rivali, vicini di casa, pare che avessero questioni irrisolte da anni. Vecchie ruggini che non erano riusciti ad appianare. Tra l’altro, pochi giorni dopo quella lite sarebbero dovuti comparire davanti al giudice per un braccio di ferro giudiziario scaturito da una denuncia che uno aveva sporto contro l’altro per una presunta aggressione. Ma appena si erano incrociati per strada avevano deciso di regolare i conti a colpi di bastone e motosega. (na.co.)