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di Andrea Sini
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SASSARI. Spostare in avanti il traguardo, ma solo per alzare l’asticella, senza lasciare niente al caso. In vista della settima stagione nella massima serie, la Dinamo rimodula strategie e obiettivi...

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SASSARI. Spostare in avanti il traguardo, ma solo per alzare l’asticella, senza lasciare niente al caso. In vista della settima stagione nella massima serie, la Dinamo rimodula strategie e obiettivi e mette sul tavolo un nuovo piano a lungo termine. Il progetto si chiama “Dinamo 2020” e verrà presentato nei prossimi giorni a sponsor e partner della società.

Vecchi e nuovi obiettivi. Stefano Sardara ha preso in mano la società nell’estate 2011 e un anno e mezzo dopo, nel febbraio 2013, ha ufficialmente varato il progetto Dinamo 2018. Un’idea che al tempo pareva già decisamente ambiziosa ma che invece è stata superata in corsa dalla realtà: il presidente sassarese aveva pianificato una crescita quinquennale che poggiava su alcune solide basi: la sponsorizzazione del Banco di Sardegna, la conferma di Meo Sacchetti e Federico Pasquini, coach e diesse, la presenza dei Diener (o almeno Travis, contrattualizzato appunto sino al 2018) e della coppa Jack Devecchi-Brian Sacchetti. Tutte figure con le quali dare un volto al progetto. Il processo di crescita è però andato a velocità nettamente superiore, con l’inclusione nell’Eurolega (non prevista), la vittoria dello scudetto (non preventivata), ma anche l’addio al basket di Travis Diener, il turbolento divorzio con coach Sacchetti. Sono cambiate molte cose, dunque, e l’ultima annata storta è in qualche modo figlia anche degli “imprevisti” (positivi e negativi) capitati al club di via Nenni. Allora la parola d’ordine è ripianificare e rimodulare tutto, a livello gestionale e tecnico. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, la prima mossa è stata fatta, con lo sdoppiamento del ruolo di Federico Pasquini, diventato un manager all’inglese. Per tutto il resto la Dinamo ha continuato a lavorare sotto traccia, con l’obiettivo principale di garantirsi la sopravvivenza ad alti livelli. «Vincere lo scudetto tutti gli anni non è possibile – ha ammonito più volte Sardara –, ma lo scudetto della Dinamo è continuare a competere per obiettivi importanti». Come partecipare ai playoff e, possibilmente, alle coppe europee. Su questo fronte non si registrano novità concrete, anche se da più parti si vocifera di un riavvicinamento tra Fiba ed Eurolega, che avrebbero ripreso a interloquire. La Dinamo, ovviamente, resta alla finestra.

Il mercato. Ieri il Banco di Sardegna ha salutato l’assistant coach Massimo Maffezzoli, che dopo tre anni a Sassari seguirà con tutta probabilità Meo Sacchetti nell’avventura brindisina. Contestualmente i biancoblù hanno dato il benvenuto a Giacomo Baioni, nuovo primo assistente di coach Pasquini. Tutto fermo, invece, sul fronte mercato. A Sassari sono rimasti solo i giocatori italiani, che stanno svolgendo blande sedute di allenamento e onorando gli ultimi impegni istituzionali. Per quanto riguarda i “big”, la Dinamo sta provando a trattenere David Logan: il punto di vantaggio nella trattativa consiste nel fatto che la famiglia dell’americano naturalizzato polacco vorrebbe restare a Sassari.

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