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La Torres risorge: «La ruota ha girato»

La Torres risorge: «La ruota ha girato»

SASSARI. Da sfiduciata, balbettante e perdente a squadra carica, sicura e vincente. In tre giorni si è compiuta la metamorfosi della Torres, restituendola ai suoi tifosi e alla storia di questo...

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SASSARI. Da sfiduciata, balbettante e perdente a squadra carica, sicura e vincente. In tre giorni si è compiuta la metamorfosi della Torres, restituendola ai suoi tifosi e alla storia di questo campionato. Contro il capolista Trastevere, a dispetto dei pronostici, lottando e credendoci sempre ha strappato i primi 3 punti al "Vanni Sanna", dove fino a domenica aveva rimediato sconfitte e pessime figure. Tutta un'altra squadra. E con gli stessi giocatori. Nessun nome nuovo in campo, la novità era invece in panchina e con Marco Sanna (che solo venerdì ha diretto il primo allenamento e fatto conoscenza col gruppo rossoblù) alla guida la Torres è risorta, liberandosi dei suoi fantasmi senza aspettare Halloween. «Non ho la presunzione di aver trasformato in così poco tempo la squadra e sarà bene tenere i piedi ben saldi per terra, tutti». Questo ha detto il nuovo tecnico torresino, alla seconda esperienza in veste di allenatore rossoblù dopo quella positiva chiusa ai playoff nel 2016. «La vittoria non è merito mio ma dei ragazzi, che l'hanno cercata e fortemente voluta. Il gol degli avversari è stato frutto di un nostro errore ma la capacità di reazione a pochissimi minuti dalla fine è stata da squadra determinata e di carattere, animata da una gran voglia di vincere. Sarebbe stata un'atroce beffa non riuscirci dopo quanto costruito. I 3 punti erano una necessità vitale, per superare il brutto momento psicologico e rianimare la classifica». La bacchetta magica non esiste e Sanna non può averla, ma intanto la ruota è girata. «Al primo allenamento – ha confidato Sanna – sembravamo al primo giorno di scuola, in tutti c'era voglia di ascoltare e imparare». Chiusa l'era Tortora si è aperto un nuovo capitolo e lo fanno intendere gli stessi giocatori. Per Stefano Sarritzu «dopo aver toccato il fondo si può solo risalire, speriamo di aver voltato pagina». E Massimo Camilli, schierato dal primo minuto, è ancora più chiaro: «Dentro di noi qualcosa si è smosso, ci siamo liberati dalla paura di sbagliare». E ora c’è il Budoni.

Sandra Usai

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