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Olimpiadi, la premiazione dei fantastici 4 della staffetta 4x100

Olimpiadi, la premiazione dei fantastici 4 della staffetta 4x100

Gli azzurri si abbracciano sul podio

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TOKYO. Sul podio hanno cantato l'inno e poi si sono stretti in un abbraccio: la staffetta azzurra 4x100 è stata premiata allo Stadio Olimpico di Tokyo con la medaglia d'oro. I quattro azzurri - Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu (in ordine di frazione) - sono saliti sul podio indossando la tuta bianca disegnata da Giorgio Armani.

«Ho una certa paura di tornare a casa, perché non so cosa mi aspetta, cosa sia cambiato. Finché non la vivi non te la immagini. Ora penso solo a portare la bandiera domani alla cerimonia di chiusura, sarà una grandissima emozione e un orgoglio per me, cercherò di godermela al 100%». Lo dice Marcell Jacobs al termine della cerimonia di premiazione della staffetta 4x100 vinta ieri assieme a Filippo Tortu, Eseosa Desalu e Lorenzo Patta. Per Jacobs è il secondo oro al collo dopo quello dei 100 metri: «Salire un'altra volta sul podio è stato ancora più emozionante. Eravamo quattro e non si sapeva chi era più stonato. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto qualcosa di grandioso e dobbiamo godercelo. Se ci fanno il pullman scoperto per festeggiare? Magari, se venissero tutti a Roma potremmo farlo, ma temo siano tutti al mare…», conclude l'azzurro scherzando.

Giornata memorabile anche per gli altri staffettisti, a cominciare da Filippo Tortu, decisivo ieri nella rimonta all'ultima frazione: «È stato fantastico vedere la bandiera che saliva su più delle altre e cantare inno, ma ieri è stato qualcosa di molto più emotivo, di indescrivibile».

«Finalmente il sogno di ogni atleta si è avverato - confessa Desalu - Ma realizzerò davvero quando sarò in Italia. Non ho ancora sentito mia madre, ma so che è contenta, che sicuramente questo oro la renderà molto felice. Quando torno a casa festeggeremo insieme». Per l'esordiente Lorenzo Patta «è stata un'emozione bellissima, una sensazione indescrivibile. Veramente bello». (ANSA).

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