«Cagliari non avere paura, col Torino puoi vincere»
di Enrico Gaviano
Renato Copparoni, ex portiere di entrambe le squadre, si schiera con i rossoblù. «Tifo sempre anche i granata, ma stavolta a loro i tre punti non servono tanto»
04 dicembre 2021
3 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. Doppio ex ma con il cuore sardo e rossoblù. Renato Copparoni, 69 anni, portiere in serie A nel Cagliari e nel Torino che si affronteranno lunedì in notturna all’Unipol Domus , si augura la vittoria dei rossoblù. Un successo che possa dare la spinta giusta per risalire la china. «Tifo sempre anche i granata, ma stavolta direi che a loro i tre punti non servono tanto mentre per il Cagliari sono fondamentali. Dunque speriamo che vincano i rossoblù».
La squadra di Mazzarri ha arrancato parecchio e solo questa serie di tre pareggi consecutivi le ha consentito di lasciare l’ultimo posto. «Diciamo che ai giocatori del Cagliari manca un po’ di coraggio – replica Copparoni –. Si fanno prendere spesso dalla paura, come è avvenuto contro Venezia e Salernitana: due gare ormai vinte e che sono finite invece sull’1-1: i 4 punti in più renderebbero la situazione meno difficile. Invece così si gioca con l’acqua alla gola».
Colpa dell’allenatore, dei giocatori, della società? Copparoni divide un po’ le responsabilità. «Mazzarri qualche volta ha toppato, come quando ha messo in campo una sola punta come contro il Napoli o contro la Fiorentina. Nell’era dei tre punti devi sempre giocartela, e non sperare di non prendere gol e magari di farne uno di straforo che ti consente di vincere».
A proposito di gol, il Cagliari nelle prime 14 partite ha sempre subìto reti, interrompendo la serie no con lo 0-0 di Verona. In passato una serie iniziale del genere non era mai capitata. Il record, a torneo in corso, è addirittura di 24 gare consecutive, nel torneo 2016/17. Ma quella squadra vinse un terzo delle gare, otto. Questa in 15 giornate ha vinto una sola volta. Copparoni annuisce. «Per me è fondamentale che si giochi sempre a caccia della vittoria e magari utilizzando uno stesso schema di gioco, per aiutare la squadra a rendere al meglio. Evidentemente il fatto di subìre tante reti dipende anche da una certa mancanza di filtro a centrocampo e dal fatto che spesso ci si rinchiude troppo, consentendo anche a squadra non eccezionali di far gol».
Errori di mercato? Organico insufficiente? «Mah, sicuramente a centrocampo manca qualcosa – osserva Copparoni –. Infortunatosi Rog e perso sul mercato Nainggolan, abbiamo ceduto tanto in forza e qualità, visto che i due non sono stati sostituiti adeguatamente».
Una parte della tifoseria contesta Cragno, colpevole di non essere all’altezza e di commettere tanti errori. L’ex numero 1 rossoblù non ha però dubbi. «Uno come Cragno non si discute – replica –. E’ fortissimo. Se proprio devo fare una puntualizzazione, diciamo che ha subìto un contraccolpo psicologico dalla mancata convocazione agli Europei. Chiaro che anche lui sia coinvolto in questo momento negativo: quando il resto della squadra è insicura, è ovvio che il portiere ne risenta».
Lunedì Cagliari-Torino. Copparoni non sarà allo stadio. «Alleno i ragazzini di San Gavino. Una missione ma anche un piacere. Sarà durissima per il Cagliari, le squadre di Juric non regalano niente. Ma io punto sul successo rossoblù. Incrociamo le dita».
La squadra di Mazzarri ha arrancato parecchio e solo questa serie di tre pareggi consecutivi le ha consentito di lasciare l’ultimo posto. «Diciamo che ai giocatori del Cagliari manca un po’ di coraggio – replica Copparoni –. Si fanno prendere spesso dalla paura, come è avvenuto contro Venezia e Salernitana: due gare ormai vinte e che sono finite invece sull’1-1: i 4 punti in più renderebbero la situazione meno difficile. Invece così si gioca con l’acqua alla gola».
Colpa dell’allenatore, dei giocatori, della società? Copparoni divide un po’ le responsabilità. «Mazzarri qualche volta ha toppato, come quando ha messo in campo una sola punta come contro il Napoli o contro la Fiorentina. Nell’era dei tre punti devi sempre giocartela, e non sperare di non prendere gol e magari di farne uno di straforo che ti consente di vincere».
A proposito di gol, il Cagliari nelle prime 14 partite ha sempre subìto reti, interrompendo la serie no con lo 0-0 di Verona. In passato una serie iniziale del genere non era mai capitata. Il record, a torneo in corso, è addirittura di 24 gare consecutive, nel torneo 2016/17. Ma quella squadra vinse un terzo delle gare, otto. Questa in 15 giornate ha vinto una sola volta. Copparoni annuisce. «Per me è fondamentale che si giochi sempre a caccia della vittoria e magari utilizzando uno stesso schema di gioco, per aiutare la squadra a rendere al meglio. Evidentemente il fatto di subìre tante reti dipende anche da una certa mancanza di filtro a centrocampo e dal fatto che spesso ci si rinchiude troppo, consentendo anche a squadra non eccezionali di far gol».
Errori di mercato? Organico insufficiente? «Mah, sicuramente a centrocampo manca qualcosa – osserva Copparoni –. Infortunatosi Rog e perso sul mercato Nainggolan, abbiamo ceduto tanto in forza e qualità, visto che i due non sono stati sostituiti adeguatamente».
Una parte della tifoseria contesta Cragno, colpevole di non essere all’altezza e di commettere tanti errori. L’ex numero 1 rossoblù non ha però dubbi. «Uno come Cragno non si discute – replica –. E’ fortissimo. Se proprio devo fare una puntualizzazione, diciamo che ha subìto un contraccolpo psicologico dalla mancata convocazione agli Europei. Chiaro che anche lui sia coinvolto in questo momento negativo: quando il resto della squadra è insicura, è ovvio che il portiere ne risenta».
Lunedì Cagliari-Torino. Copparoni non sarà allo stadio. «Alleno i ragazzini di San Gavino. Una missione ma anche un piacere. Sarà durissima per il Cagliari, le squadre di Juric non regalano niente. Ma io punto sul successo rossoblù. Incrociamo le dita».