C’è Gaston, il Cagliari è fortunato
di Roberto Muretto
Pereiro da uomo con la valigia a “nuovo acquisto”. «Le mie qualità al servizio della squadra»
3 MINUTI DI LETTURA
INVIATO A CAGLIARI. «Ho lavorato un po’ sulla sua testa, credo che questo ragazzo se continua così potrà darci delle soddisfazioni». Il riferimento di Mazzarri era Gaston Pereiro. Da incompreso a uomo della provvidenza che risolve le partite. L’uruguaiano, 26 anni a giugno, era dato con la valigia pronta. La terza stagione in maglia rossoblù doveva essere quella del riscatto, invece fino all’altro ieri era stata opaca, senza acuti. La sua cessione sembrava essere matura. I 34 minuti giocati col Bologna probabilmente cambieranno la storia di un calciatore che non ha espresso appieno il suo potenziale. Resterà e Mazzarri sembra orientato ad aumentare il suo minutaggio. «Ha capito alcune cose - ha aggiunto il tecnico -, ora mette le sue qualità al servizio della squadra. Questo deve fare».
La storia. Arrivato tre stagioni fa dall’Olanda (Psv), Gaston ha dimostrato di avere grandi numeri (lo stop di tacco in area nell’azione dell’1-1 è un esempio), fatti vedere raramente. Finora ha totalizzato 38 presenze, segnando quattro gol. Tanti spezzoni ma poche presenze da titolare. Ci ha messo del suo per il mancato decollo, con prestazioni negative e atteggiamenti al limite dell’indolenza. Mazzarri da lui vuole ritmo, decisione nelle giocate e nei contrasti. È l’unica strada per scalare le gerarchie che nonostante questo exploit restano chiare. Potrebbe diventare, se proseguirà su questa strada, un prezioso acquisto di gennaio. Una manna dal cielo perchè non costerebbe un solo euro. Ora si aspetta la controprova, magari già a partire dalla gara di domenica a Roma con i giallorossi.
L’Abbraccio. I tifosi lo hanno sommerso di pacche e parole al miele dopo il gol. Forse è nato quel feeling che finora non c’era mai stato. «La nostra gente si merita una gioia così -. le parol del giocatore -, ci sostiene sempre, soffre con noi nei momenti complicati, ci sprona usando anche parole forti. Siamo felici di esultare insieme a loro. Il mio gol è importante, non c’è dubbio, ma conta molto di più nel cammino verso la salvezza. Ragioniamo col noi e non con l’io, così come chi chiede il mister che ringrazio per la fiducia».
Nuova vita. Il volto spento, senza sorrisi, degli ultimi tempi, ha lasciato spazio a una faccia sorridente, serena. Quella di un ragazzo che da martedì in poi sembra pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia in Sardegna. «Io sono qui per giocarmi le mie carte e mettere a disposizione della squadra le mie qualità - ha aggiunto Pereiro -.È davvero bello vivere questa emozione. Però il mister ci riporta alla realtà e fa bene. D’altronde basta guardare la classifica per ricordarci che ancora c’è molto da fare per mantenere la categoria». Chissà che il Cagliari non abbia scoperto di avere un asso nella manica.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia. Arrivato tre stagioni fa dall’Olanda (Psv), Gaston ha dimostrato di avere grandi numeri (lo stop di tacco in area nell’azione dell’1-1 è un esempio), fatti vedere raramente. Finora ha totalizzato 38 presenze, segnando quattro gol. Tanti spezzoni ma poche presenze da titolare. Ci ha messo del suo per il mancato decollo, con prestazioni negative e atteggiamenti al limite dell’indolenza. Mazzarri da lui vuole ritmo, decisione nelle giocate e nei contrasti. È l’unica strada per scalare le gerarchie che nonostante questo exploit restano chiare. Potrebbe diventare, se proseguirà su questa strada, un prezioso acquisto di gennaio. Una manna dal cielo perchè non costerebbe un solo euro. Ora si aspetta la controprova, magari già a partire dalla gara di domenica a Roma con i giallorossi.
L’Abbraccio. I tifosi lo hanno sommerso di pacche e parole al miele dopo il gol. Forse è nato quel feeling che finora non c’era mai stato. «La nostra gente si merita una gioia così -. le parol del giocatore -, ci sostiene sempre, soffre con noi nei momenti complicati, ci sprona usando anche parole forti. Siamo felici di esultare insieme a loro. Il mio gol è importante, non c’è dubbio, ma conta molto di più nel cammino verso la salvezza. Ragioniamo col noi e non con l’io, così come chi chiede il mister che ringrazio per la fiducia».
Nuova vita. Il volto spento, senza sorrisi, degli ultimi tempi, ha lasciato spazio a una faccia sorridente, serena. Quella di un ragazzo che da martedì in poi sembra pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia in Sardegna. «Io sono qui per giocarmi le mie carte e mettere a disposizione della squadra le mie qualità - ha aggiunto Pereiro -.È davvero bello vivere questa emozione. Però il mister ci riporta alla realtà e fa bene. D’altronde basta guardare la classifica per ricordarci che ancora c’è molto da fare per mantenere la categoria». Chissà che il Cagliari non abbia scoperto di avere un asso nella manica.
©RIPRODUZIONE RISERVATA