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Gianfranco Zola dà i voti al Cagliari promosso: «Lapadula 10 e lode, Ranieri... 11»

di Enrico Gaviano
Gianfranco Zola dà i voti al Cagliari promosso: «Lapadula 10 e lode, Ranieri... 11»

«Al gol di Pavoletti sono saltato altissimo, più di quando segnai il gol di testa alla Juve»

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Arzachena C’è un cuore di grande tifoso che batte sul petto di Gianfranco Zola. Per lui la stagione è stata indimenticabile. Dopo lo scudetto al Napoli, ecco la promozione del Cagliari in serie A. «Ho chiamato Ranieri subito alla fine della partita di Bari – racconta – e gli ho detto: dopo quel gol di Pavoletti mi stava venendo un infarto. Lui ha replicato: zitto, zitto, che stava venendo pure a me un colpo al cuore».

Già, la rete di Pavoletti... Zola sorride al ricordo. «Vi ricordate il gol di testa che ho fatto alla Juventus a Cagliari? Vi dico che domenica ho saltato ancora più in alto sul divano per l’1-0 al 94’. E’ stato bellissimo. Una vittoria che riporta tutta la Sardegna in serie A».

Un successo arrivato al termine di una maratona lunga 43 partite, un po’ come era successo nel 2004 al Cagliari di Zola, promosso dopo 46 partite. Una faticaccia. «E’ vero, una stagione del genere, come era capitato a noi e ora ai rossoblù di Ranieri porta tanta fatica. Ma c’è anche da dire – aggiunge Zola – che la stanchezza si supera con il fatto che nelle gambe hai il ritmo partita, l’affiatamento con i compagni, vai avanti quasi di slancio».

Ranieri protagonista assoluto. «Il mister l’ho avuto al Napoli e poi al Chelsea. E’ un fuoriclasse della panchina, uno che ci sa fare davvero. Ha saputo dare la quadratura giusta nel girone di ritorno».

E Lapadula? «Lui è stato eccezionale, ma anche in questo caso c’è da dire che si vede la mano di Ranieri. Nel girone di ritorno ha segnato il doppio dei gol dell’andata, e poi ha continuato anche nei play off. Insomma, se dovessi dare dei voti, darei 10 e lode a Lapadula e almeno... 11 a Ranieri».

Torres, poi Napoli, Parma, Chelsea e infine Cagliari. Dovunque abbia giocato, Zola è rimasto nel cuore dei tifosi. «Non so che dire – replica il calciatore di Oliena –. Di sicuro dovunque sono andato a giocare mi sono impegnato sempre al massimo, ho sempre dato tutto me stesso. In tutte queste squadre ci sono stati momenti bui e momenti felici, ma io ho sempre premuto sull’acceleratore della determinazione».

Londra però resta nel cuore ancora. «E’ stata una tappa fondamentale della carriera – ammette Zola –. Sono arrivato a 30 anni al Chelsea in un momento in cui la mia carriera era un po’ in una fase difficile. Quell’ambiente, quella squadra, quella città, hanno contribuito a una nuova fase importante della mia carriera».

Ma il pianoforte è rimasto lì in Inghilterra? Zola ride. «No, me lo sono portato qui a Puntaldia dove trascorro le vacanze. Strimpello, mi diverto».

Zola è uno degli ospiti di spicco del 2° Memorial Galeazzi di padel iniziato ieri ad Arzachena e Porto Cervo, e che si concluderà domenica. «Mi ha fatto piacere rispondere come un anno fa all’invito dell’Ussi. Ricordo con emozione Giampiero, cronista di razza. La prima intervista fu dopo un successo del Napoli sull’Atalanta. Un’altra insieme a Maradona quando vincemmo lo scudetto. Era un vero campione del giornalismo, indimenticabile».

Fra gli ospiti del torneo c’è anche Luca Locci, che da bambino fu sequestrato, era il 1978, per 93 giorni. Ha regalato il suo libro “Il sequestro di un bambino” a Zola e posato con una maglia del campione quando giocava a Cagliari. «Un regalo emozionante – ha sottolineato Gianfranco –. Luca ha vissuto un dramma nella sua vita. Come è successo a Giuseppe Vinci, sequestrato nel 1994 e liberato dopo 310 giorni. Con Giuseppe avevo fatto il militare a Sassari. Ricordo che lanciai anche un appello per la sua liberazione. Per fortuna fini bene ma quanta paura per lui».

Ora Gianfranco Zola è vicepresidente della Lega Pro, inevitabile parlare di Torres e Olbia. «Sono molto soddisfatto perché entrambe si sono salvate. Credo che sia importantissimo che nel campionato ci siano due squadre sarde che hanno concluso bene il torneo. Ovviamente ora mi auguro che entrambe nella prossima stagione riescano a migliorarsi ulteriormente».

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