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Dalla Torres al Cagliari alla Dinamo, i tifosi all’assalto degli store

di Gianna Zazzara
Dalla Torres al Cagliari alla Dinamo, i tifosi all’assalto degli store

Le maglie rossoblù più desiderate? Quelle di Gigi Scotto e di Leonardo Pavoletti

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Sassari Torres, Cagliari, Dinamo. Che passione. A scatenare l’entusiasmo dei tifosi non ci sono solo le partite negli stadi e nei palazzetti, sempre sold out, ma anche le maglie dei calciatori, i portachiavi, le tazze, le felpe, le t-shirt, i cappelli con il logo della squadra del cuore. Perché la fede sportiva la si dimostra anche così: indossando una maglietta coi colori della società, magari da esibire al pub o in pizzeria. E se per il Cagliari e la Dinamo il merchandising è da tempo un punto di forza, per la Torres è una novità che cresce. Nonostante l’affetto dei tifosi torresini non sia mai mancato, anche quando i risultati faticavano ad arrivare, quest’anno con il primo posto e le vittorie a pioggia in serie C si è scatenata una “Torresmania” con il punto vendita di piazza Tola preso letteralmente d’assalto. L’ultimo oggetto del desiderio, in ordine di tempo, è la maglia di gioco della stagione 2023-24, da qualche giorno in vendita nello store e sull’e-commerce del sito web della Torres.

«Sono le stesse di quelle indossate dai giocatori in campo», fanno sapere della società. I colori ovviamente sono il rosso e il blu e la produzione è affidata a un fornitore sassarese FootureLab. Ma a scatenare la caccia tra i tifosi è la maglia di Gigi Scotto, il capitano della Torres, sassarese dalla testa ai piedi (e che piedi) che ha scatenato il delirio dei tifosi con il capolavoro della promozione in Serie C e ora con le sue performance da calcio spettacolo che stanno facendo sognare un’altra promozione. Anche per i tifosi del Cagliari l’oggetto del desiderio è la maglia.

«Che non è una semplice divisa con cui i giocatori scendono in campo ma è un simbolo, un segno di appartenenza alla squadra – fanno sapere dalla società che oltre allo store online ha due punti vendita a Cagliari, tre alla Domus e un corner al terminal crociere. Il core business è la maglia gara, quella rossoblù per le partite in casa e quella bianca per la trasferta».

Ma come si fa a rendere iconica una maglia? Molto lo fa la storia della squadra. Per il Cagliari le maglie più desiderate sono la numero 11 di Gigi Riva e quella del cinquantesimo anniversario del mitico scudetto del 1969/70. Ma contano anche le vittorie. Lo scorso anno in occasione della promozione all’ultimo respiro in Serie A la maglia con la scritta “Torraus” (siamo tornati), indossata dai calciatori di ritorno da Bari, è andata a ruba. Come la numero 30 del capitano Leonardo Pavoletti. «C’è un pubblico che ci segue sempre allo stadio, uno zoccolo duro, ma quando la squadra vince le vendite si impennano . Ed è quello che è successo con la promozione in Serie A: su 23 mila maglie messe sul mercato non ne è rimasta neanche una».

E poi c’è la Dinamo con il suo store davanti al PalaSerradimidigni. Anche qui, felpe, cappelli, sciarpe, tutto marcato Dinamo. «Tutti vanno pazzi per le maglie – dice Elisa Mazzoni, allo Store sin dall'inaugurazione, nel maggio del 2012 – i clienti ci chiedono nome e numero e noi le stampiamo. Arrivano richieste da tutto il mondo. Ce le chiedono dagli Usa, dalla Germania e dalla Spagna. Molti tifosi e anche qualche collezionista. La Dinamo piace». E tanto. «Di sicuro – continua Luigi Peruzzu, direttore marketing – , sono poche le società di basket che hanno uno store così fornito come il nostro. In tanti ci dicono che abbiamo più gadget noi del Barcellona e del Real Madrid».

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