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Padel, è boom in Sardegna

di Isidoro Mongili

	Nuovi campi di padel costruiti a Porto San Paolo
Nuovi campi di padel costruiti a Porto San Paolo

In un anno il numero di campi è cresciuto del 65%. Binaghi: presto avrà le dimensioni del tennis

29 dicembre 2023
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Sassari Non solo uno sport che consente di divertirsi all’aperto ma anche una pratica sportiva a livello agonistico: stiamo parlando del padel. In Spagna è il primo sport come numero di praticanti a livello femminile ed il secondo a livello maschile. Qua in Italia, nonostante sia ancora ritenuto da tanti come un passatempo (l’ex tennista Nicola Pietrangeli lo definì in una intervista su Rai 1 nel 2022 “lo sport delle pippe”), è in rapida crescita: secondo le fonti dell’”Osservatorio sul Padel-Mr Padel Paddle” in Italia 1 milione e mezzo di persone pratica questo sport in forma amatoriale e 800.000 persone lo fanno in maniera regolare.

“Se il trend si mantiene così – dice Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis – abbiamo calcolato che il padel in tre anni raggiungerà le dimensioni del tennis”. Come quello delle persone, anche il numero delle strutture (circoli e club) è aumentato. Si è passati dai 2792 nel 2022 ai 3250 nel 2023, mentre quello dei campi è passato da 7128 a 8520 con un campo ogni 6960 abitanti, creando un giro d’affari che, secondo le fonti del “Cantiere di Comunicazione”, si aggira intorno al miliardo di euro.

In Sardegna la crescita è ancora più netta. Sempre Mr Padel riporta che l’incremento dal 2021 al 2022 è stato del 67% per quanto riguarda le strutture e del 65% per quanto riguarda i campi. Questi numeri sono dovuti al fatto che il padel è arrivato più tardi rispetto al resto d’Italia, per questo si prevede che la crescita sia più rapida rispetto alle altre regioni nei prossimi 4 anni. I dati forniti dalla FITP ci dicono che ad oggi gli atleti sono 2342 (961 agonisti e 1381 non agonisti), i circoli aumentano a 49 e i campi a 148 (22 affiliati e 76 campi nella provincia di Cagliari, 2 affiliati e 6 campi nella provincia di Oristano, 2 affiliati e 3 campi in quella di Nuoro, 20 affiliati e 59 campi in quella di Sassari, 3 affiliati e 4 campi nella Provincia del Sud Sardegna).

L’attività sportiva è quindi in crescita e l’interesse della popolazione lo è altrettanto. A dimostrazione di questo sono infatti anche i grandi tornei che si sono svolti in questi ultimi anni, che hanno portato in Sardegna giocatori di livello internazionale.

Nel settembre 2020 a Cagliari si è infatti svolta in Sardegna una delle prove del “World Padel Tour” (il più famoso circuito professionistico mondiale di padel), vinta in quel caso nel maschile da Fernando Galàn (attualmente numero 7 al mondo nel ranking WPT) e Agustin Tapia (attualmente numero 1 al mondo) e nel femminile da Lucia Sainz e Gemma Triany (numero uno al mondo fino al 2022). Nel 2023, sempre nel capoluogo sardo, si è svolta dal 2 all’8 ottobre il FIP PLATINUM, il terzo torneo di padel più importante in Italia dopo il major di Roma e il P1 di Milano, con la presenza dei migliori atleti italiani. Altri tornei in Sardegna nel 2023 sono stati il circuito Padel weekend Sardegna 2023, i campionati sardi e i vari tornei amatoriali TPRA, che fanno sì che il movimento si possa sviluppare anche nell’ambiente locale e amatoriale.

Insomma, il padel cresce ed è destinato a prendersi anche una larga fetta di pubblico in futuro. Il vantaggio di giocare in un campo più piccolo e con più persone lo rende più aggregante e semplice (a detta degli esperti) rispetto al tennis. Attenzione però, sarebbe sbagliato definirlo come un non sport, sono molti i professionisti che lo praticano e che ribadiscono questo concetto: “il padel non è una moda, si gioca in uno spazio più piccolo e perciò è più immediato del tennis, non più facile-dice Luca D’angelo, capitano e dirigente dello Sporting padel Sassari-. Tu prendi 10 bambini di 5 anni, gli metti due porte e gli dici di calciare la palla, loro giocano e si divertono ma non stanno giocando a calcio. Lo stesso vale per il padel: tu entri in campo e puoi subito fare la partita, ma praticare il padel come attività sportiva agonistica è un’altra cosa. Il nostro sport è ancora visto più come parte sociale che come parte agonistica, dobbiamo essere noi professionisti a dare un indirizzo diverso volto verso quest’ultimo aspetto”.

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