Allarme infortuni nel calcio: «Troppe partite»
Un’analisi dell’Associazione calciatori conferma l’aumento del rischio col crescere degli impegni: Roma +37%
Torino Partite, tornei, eventi: nel calcio moderno aumentano gli appuntamenti per rendere più appetibile l'offerta televisiva. Ma a che prezzo per la salute degli atleti? Uno studio dell'Associazione Italiana Calciatori (Aic) pone l'attenzione su questo tema e si interroga sul valore dello “spettacolo sportivo” mettendo in relazione come all'aumentare delle partite crescano esponenzialmente anche gli infortuni.
La ricerca Injury Time, ha registrato che i calciatori di Premier League sono stati infortunati per il 15% dei giorni disponibili, dato che scende di poco per la Serie A e La Liga, all'11%. Nel dettaglio, la stagione 23/24 quella che si è conclusa con Euro 2024, ha fatto segnare un numero di infortuni sensibilmente maggiore rispetto alla stagione 22/23. La pausa determinata, quindi, dal Mondiale invernale ha inciso positivamente sul numero complessivo di infortuni. Nell'ultima stagione infatti, gli infortuni nei 5 club top inglesi, spagnoli e italiani sono aumentati del 30% rispetto alla stagione 22/23. Il Chelsea e lo United hanno registrato un +57% nel rapporto tra le due stagioni ma sono i club de La Liga quelli che fanno registrare il maggior incremento. Tra i club di fascia top, nella seconda stagione analizzata, il Real Madrid e l'Atletico Madrid sono i due club che hanno più che raddoppiato il numero di giorni di infortunio, (rispettivamente + 146% e 105%). Anche il Barcellona registra un +91% nella seconda stagione. In Serie A è la Roma, tra i cinque club con maggior numero di partite, a registrare un incremento maggiore di infortuni, +37% tra le due stagioni a confronto, per il Milan si attestano a +22%. Significativo il caso della Juventus che nella stagione 22/23, ha partecipato alle coppe internazionali oltre a quella nazionale ed al campionato, mentre nella stagione 23/24 il club non vi ha preso parte: la diminuzione nel numero di partite disputate ha generato, già nella prima stagione senza coppe, un calo del -25% nel numero totale dei giorni di infortunio. La crescita infatti del numero di infortuni si rivela pressoché costante dalla 1ª alla 40ª partita disputata dal calciatore in una stagione. Il problema, secondo lo studio, è quando la soglia viene superata.
«Nell'ottica di incrementare l'offerta di spettacolo e le conseguenti entrate, i nuovi format introdotti da Fifa e Uefa prevedono un incremento medio di 11 partite a stagione per club - si legge nella ricerca - Proiettando, in via cautelativa, il trend di crescita degli infortuni registrati tra le 40 e le 55 partite a stagione, è possibile prevedere che ogni calciatore mediamente registrerebbe 107 giorni di infortunio a stagione. In pratica: l'incremento di 11 partite si tradurrebbe, in media, in +36 giorni di infortunio in più per ogni calciatore. Un incremento del 50% che equivale a dire che ogni club avrebbe un calciatore infortunato 1 giorno ogni 3».